Impronta misteriosa a Garlasco | L’ex generale del Ris rivela verità sconvolgenti!

Garlasco: L’ex RIS Garofano Afferma “Nell’Impronta Non C’era Sangue, E Il Killer Non È Sceso”

BOLOGNAL’ex generale del RIS dei Carabinieri di Parma, Luciano Garofano, ha rilasciato dichiarazioni di grande impatto sul caso di Garlasco, in particolare riguardo l’impronta numero 33, recentemente attribuita ad Andrea Sempio dalla Procura. Garofano, che nel 2007 era alla guida del RIS e ha direttamente lavorato sul caso, sostiene che l’impronta, analizzata all’epoca come "non utile", non conteneva tracce di sangue e, per giunta, era stata lasciata prima del delitto.

Nella sua intervista al Corriere della Sera, Garofano chiarisce che l’impronta in questione, divenuta centrale nelle nuove indagini, non può essere utilizzata per accusare Sempio. “Era già stato fatto un esame in questo senso ed aveva dato esito negativo. È un’impronta di sudore lasciata da qualcuno”, afferma con fermezza.

La Nuova Valutazione dell’Impronta

Sebbene l’impronta di Sempio risulti “corrispondente” grazie a tecnologie moderne che ne hanno rivelato 15 punti corrispondenti, Garofano solleva un interrogativo cruciale: “Come mai questa traccia, considerata non utile 18 anni fa, è stata ora rivalutata?” Secondo lui, questo potrebbe derivare esclusivamente da un miglioramento dell’immagine, anche se Photoshop era già in uso all’epoca.

L’ex generale avverte: “Sulle impronte si deve andare sempre cauti: se non sono convincenti dal punto di vista dell’attendibilità è preferibile escluderle.”

La Dinamica del Delitto

Garofano entra nel dettaglio della dinamica del delitto, affermando con sicurezza che “da quella scala l’assassino certamente non è mai sceso”. Questo aspetto riduce ulteriormente il valore dell’impronta, che sarebbe stata lasciata prima dell’omicidio. “L’omicida aveva le dita sporche di sangue tanto da imbrattare il pigiama di Chiara”, tiene a precisare.

L’analisi delle scarpe, in particolare quelle con suola a pallini, ha rivelato che non sono state trovate impronte lungo le scale, a supporto della tesi che il killer non le abbia percorse. Garofano sottolinea che quelle scarpe appartenevano ad Alberto Stasi, l’uomo già condannato per l’omicidio.

Chiarimenti sulla Colpevolezza

E mentre Garofano difende la solidità dei punti indiziari contro Stasi, avanza anche una considerazione sul possibile coinvolgimento di Sempio: “È innocente fino a prova contraria,” sottolinea. Ciò implica che ogni evidenza nuova dovrà essere analizzata con rinnovato rigore.

L’ex generale conclude affermando che la convinzione della colpevolezza di Stasi è fondata su indizi solidi e respinge l’idea che il delitto possa essere stato compiuto da più persone: “Il colpevole è uno solo,” afferma, evidenziando l’incoerenza di tale teoria.

Conclusione

Il caso di Garlasco torna a far discutere, e le nuove interpretazioni delle prove richiederanno ulteriori approfondimenti. Con l’introduzione di tecnologie moderne e in mezzo a una rete complessa di indizi e dichiarazioni, la verità del delitto di Chiara Poggi rimane avvolta nel mistero, ma la testimonianza di Garofano offre spunti critici significativi per la prosecuzione delle indagini.**