
Livolsi e il Paradosso del Lavoro in Italia: Cresce la Domanda, Mancano le Competenze
ROMA – Un dato preoccupante emerge dall’analisi di Ubaldo Livolsi, professore di Corporate Finance e fondatore della Livolsi & Partners S.p.A.: il 47% delle posizioni aperte nelle aziende italiane risulta difficile da coprire. Questo è il segnale di un sistema che sembra muoversi senza una direzione chiara, in un periodo storico in cui la domanda lavorativa è in crescita, ma le competenze richieste scarseggiano.
Sebbene le imprese stiano cercando circa 528.000 lavoratori solo nel mese di maggio, e si stimi che nei successivi due mesi potrebbero essere effettuate quasi 1,7 milioni di assunzioni, il mismatch tra domanda e offerta è più grave che mai. Livolsi sottolinea che il 70% dei tecnici e oltre il 60% degli ingegneri non trovano candidati adeguati. Questo fenomeno mette in luce una spaccatura nel mercato del lavoro italiano, dove le aziende esprimono un’esigenza urgente di competenze, ma la forza lavoro non è in grado di rispondere.
Le cause di questo disallineamento sono molteplici. Una delle principali ragioni è rappresentata da una formazione professionale inadeguata, incapace di adattarsi alle rapidissime trasformazioni tecnologiche e organizzative. "Il mercato del lavoro parla due lingue diverse," afferma Livolsi, evidenziando la frattura tra le imprese e la disponibilità di personale qualificato.
Inoltre, c’è un problema di attrattività del lavoro in Italia. Le retribuzioni per le figure specializzate continuano a mantenersi tra le più basse in Europa: il salario medio italiano è fermo a 24.000 euro, rispetto ai 27.000 della media europea e ai 36.000 dei Paesi Bassi. Di fronte a questa situazione, i professionisti più talentuosi e aggiornati si orientano verso mercati più promettenti.
Il settore dei servizi e del turismo sta trainando l’occupazione, grazie all’entrata della stagione estiva, mentre la manifattura, che è il cuore dell’economia italiana, segna un rallentamento. Questo è un altro segnale preoccupante: si sta premiando il lavoro stagionale e poco qualificato, perdendo così terreno su quelli ad alto valore aggiunto.
Con l’approssimarsi dei referendum dell’8 e 9 giugno, che vedranno quattro dei cinque quesiti riguardare il mondo del lavoro, Livolsi esorta a un dibattito serio e concreto. "Il Paese ha bisogno di un nuovo patto tra scuola, imprese e istituzioni," conclude, indicando l’importanza di ricostruire il legame tra formazione, occupazione, crescita e diritti.
In sintesi, l’analisi di Livolsi offre uno spaccato allarmante di una situazione che richiede un intervento deciso e coordinato per colmare il divario tra domanda e offerta nel mercato del lavoro italiano.