
Trump: “Non sono contento di Putin, ma non voglio rovinare i colloqui di pace con le sanzioni”
ROMA – Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente espresso il suo disappunto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, specialmente nel contesto del conflitto in Ucraina. In una dichiarazione rilasciata nello Studio Ovale, Trump ha affermato: “Non sono contento di Putin, ma non voglio rovinare i colloqui di pace con le sanzioni.”
Trump ha sottolineato che, nonostante le tensioni, si è a un passo da un potenziale accordo con la Russia, il che lo ha portato a mantenere una certa cautela nelle sue politiche, evitando di imporre nuove sanzioni. Tuttavia, ha chiarito di sentirsi “molto più duro” rispetto ai suoi interlocutori nei colloqui e ha avvertito che “scopriremo tutti, presto, se il presidente russo ci sta prendendo in giro”.
Durante la conferenza stampa, il presidente ha mostrato segni di irritazione quando un giornalista ha sollevato un tema particolarmente delicato. Si trattava del termine "TACO", un acronimo che sta per "Trump Always Chickens Out", suggerendo che il presidente tende a ritirarsi dalle sue promesse. In risposta, Trump ha definito questa domanda una delle più sgradevoli, sostenendo di non essere un codardo, ma piuttosto di ricevere feedback che lo descrivono come “troppo duro”.
L’approccio imprevedibile di Trump ha messo sotto pressione i mercati finanziari, con operatori di borsa che si trovano a gestire oscillazioni nelle azioni a causa delle sue dichiarazioni riguardanti dazi e altre misure economiche. La sua amministrazione sembra ora trovarsi in un momento cruciale.
Infine, Trump ha toccato anche il tema delle relazioni con Israele, rivelando di aver avvertito il primo ministro Netanyahu di non intraprendere decisioni proattive contro l’Iran durante i negoziati per un accordo nucleare, affermando che sarebbe “inappropriato” agire in questo periodo, data la vicinanza a una possibile soluzione.
In questo scenario complesso, il presidente americano continua a navigare le intricate acque della diplomazia internazionale, con la speranza di raggiungere un accordo che possa stabilire una certa stabilità nella regione.