
Dalle case occupate ai blocchi stradali: ecco il nuovo Decreto Sicurezza
ROMA – Il Parlamento ha dato il via libera al nuovo Decreto Sicurezza, un provvedimento che introduce misure drastiche riguardanti la gestione delle occupazioni abusive, i reati in ambito urbano e la tutela delle forze dell’ordine. Con 163 voti favorevoli, 91 contrari e un’astensione, il decreto passerà ora al Senato per la seconda lettura, senza alcuna modifica rispetto al testo originale approvato dal Consiglio dei ministri.
39 articoli per contrastare la criminalità
Il decreto è composto da 39 articoli e prevede l’introduzione di 14 nuove fattispecie di reato e 9 aggravanti, in un tentativo di affrontare in modo più efficace i fenomeni di criminalità organizzata e terrorismo. Queste misure si allineano in buona parte con un precedente disegno di legge sul quale il Quirinale aveva espresso alcune riserve.
Misure su occupazioni abusive
Tra le novità più significative, si introduce una nuova fattispecie di reato per le occupazioni abusive di immobili, con pene che possono arrivare a 7 anni di reclusione. Sarà anche prevista una procedura accelerata per liberare gli immobili occupati, in particolare se l’abitazione è l’unica per il denunciante.
Blocco stradale: un reato punibile
Un altro aspetto controverso è l’introduzione della norma definita “anti-Gandhi”, che trasforma il blocco di strade e ferrovie in un reato punito con fino a due anni di carcere se perpetrato da più persone. Questa misura ha suscitato polemiche, poiché potrebbe colpire anche le manifestazioni pacifiche.
Tutele per le forze dell’ordine
Il provvedimento offre maggiori tutele agli agenti di polizia, introducendo aggravanti per le violenze perpetrate contro di loro. Vengono previsti dispositivi di videosorveglianza indossabili, ovvero bodycam, che registreranno l’attività operativa, aumentando la trasparenza nel mantenimento dell’ordine pubblico.
Nuove norme per il contrasto all’usura e alle truffe
Si introduce anche una figura di “tutor” per le vittime di usura, che fornirà consulenza e assistenza per la gestione dei mutui. Inoltre, vengono inasprite le pene per chi commette truffe agli anziani, con pene da due a sei anni, rispetto alle attuali legislazioni.
Riforme in materia di migranti e carcere
Il decreto prevede pene severissime per chi partecipa a rivolte nei centri di trattenimento per migranti, con reclusioni fino a 18 anni nei casi più gravi. Allo stesso tempo, viene introdotto un nuovo reato di “rivolta all’interno di un istituto penitenziario”, mirato a contrastare atti di violenza e ribellione.
Conclusioni
Questa nuova legislazione si pone come un cambiamento significativo nella gestione della sicurezza pubblica, affrontando problemi irrisolti e fissando standard più elevati per la protezione delle forze dell’ordine. Resta da vedere come queste misure verranno accolte dall’opinione pubblica e, soprattutto, la loro efficacia nella pratica. Come si svilupperà il dibattito al Senato rimane un punto cruciale da seguire nei prossimi giorni.