
Smartphone vietati ai minori di 15 anni: prosegue la spinta della Regione Emilia-Romagna per una legge bipartisan
BOLOGNA – La Regione Emilia-Romagna continua la sua battaglia per limitare l’accesso degli smartphone ai minori, avanzando una proposta di legge bipartisan attualmente in discussione al Senato e già presentata alla Camera. L’iniziativa mira a obbligare le piattaforme online a verificare con maggiore rigore l’età degli utenti, impedendo l’accesso a chi non ha ancora compiuto 15 anni.
L’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti, ha espresso l’importanza di affrontare il problema alla radice, affermando che non devono essere trovati nuovi posti letto per i ricoveri in neuropsichiatria, ma piuttosto deve essere fornito un supporto concreto ai giovani. "Questa legge può rappresentare un messaggio importante che rivolgiamo ai nostri ragazzi: comprendiamo il vostro disagio e vogliamo prenderci cura di voi", ha dichiarato Conti durante un incontro con la deputata Marianna Madia (Pd) a Bologna.
Conti ha sottolineato l’importanza di un intervento che non si limiti a cure superficiali, ma che affronti le cause del disagio giovanile. Secondo studi scientifici, il cervello in formazione dei ragazzi non è in grado di difendersi dalle ferite amplificate dalla tecnologia.
In questa direzione, Madia ha evidenziato che "la digitalizzazione è una risorsa fondamentale da sostenere, ma è necessario riconoscerne anche i rischi". L’esposizione precoce a contenuti inappropriati e pericolosi è in aumento, in parte a causa della carenza di strumenti di controllo adeguati. Attualmente, la verifica dell’età online si limita spesso a semplici autodichiarazioni, facilmente eludibili.
"È indispensabile colmare questo vuoto normativo per garantire una reale protezione dei minori sul web", ha affermato Madia, sottolineando che l’obiettivo della proposta di legge è duplice: promuovere un uso consapevole delle tecnologie digitali e responsabilizzare le piattaforme affinché implementino sistemi di verifica dell’età solidi e non eludibili.
Per sensibilizzare ulteriormente sull’argomento, è stato recentemente lanciato il podcast ‘Schermi pericolosi’, realizzato da Chora Media in collaborazione con l’associazione Arel. Questo strumento mira a fornire approfondimenti su come le applicazioni degli smartphone e i social media influiscano sui giovani, evidenziando il fenomeno della dipendenza e le sue implicazioni.
La proposta di legge rappresenta dunque un passo significativo per affrontare le sfide legate all’uso degli smartphone tra i giovanissimi, sottolineando l’importanza di un approccio responsabile e consapevole nell’era digitale.