Bankitalia avverte: i dazi sono una bomba per il PIL | L’Italia si trova in trappola e rischia il collasso economico!

L’allarme di Bankitalia: i dazi potrebbero costare un punto di PIL

ROMA – Il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, ha lanciato un allerta riguardo agli effetti destabilizzanti della guerra dei dazi, che potrebbe sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita mondiale entro il 2026. Questa situazione di “diffuso senso di incertezza” sta già impattando il 5% del commercio globale, rendendo l’economia internazionale sempre più fragile.

Secondo Panetta, il caos derivante da “annunci, smentite e revisioni” non fa che aumentare la volatilità sui mercati, creando una spirale di incertezze. I negoziati commerciali, spiega, sono complessi e richiedono tempi molto più lunghi rispetto ai 90 giorni di sospensione recentemente annunciati. Questa imprevedibilità può amplificare gli effetti negativi dei dazi, portando a conseguenze che si estendono ben oltre il semplice scambio commerciale.

Il governatore avverte che uno dei rischi più gravi è che il commercio, tradizionalmente motore di integrazione e dialogo, si trasformi in una fonte di divisione. Questa dinamica potrebbe alimentare l’instabilità politica e mettere a repentaglio la pace globale. Panetta punta il dito anche sulla possibilità che la struttura del sistema monetario internazionale, attualmente incentrato sul dollaro, venga alterata, limitando i movimenti di capitali e frenando la circolazione di persone, idee e conoscenze.

In una visione a lungo termine, l’indebolimento della cooperazione globale potrebbe ridurre gli incentivi all’innovazione, ostacolando così il progresso e compromettendo i fondamenti della prosperità condivisa.

L’occupazione in difficoltà

In un contesto già complesso, Panetta ha condiviso la preoccupazione per la riduzione della forza lavoro in Italia. Negli ultimi dieci anni, circa 700.000 italiani hanno lasciato il Paese, un quinto dei quali erano giovani laureati in cerca di migliori opportunità. Per mitigare questa emorragia, è cruciale creare posti di lavoro attraenti.

Il governatore ha anche sottolineato il potenziale dell’immigrazione regolare nel supportare settori chiave come construzione e turismo, oggi segnati da una crescente scarsità di manodopera. Tuttavia, egli evidenzia che l’Italia sconta un ritardo nell’attrarre immigrati qualificati, risultando uno dei paesi con la più bassa quota di emigrati laureati tra i principali paesi occidentali.

In conclusione, le parole di Panetta rappresentano un campanello d’allarme per il governo e per le politiche economiche italiane, che dovranno necessariamente affrontare queste sfide con urgenza e strategia.