
La vita di Sempio: "Ogni giorno la fotocopia di quello prima"
Bologna – Luci e ombre su Andrea Sempio, il giovane commesso pedinato nove anni fa dall’investigatore privato Luca Tartaglia. Durante un’intervista esclusiva a La Stampa, Tartaglia ha descritto Sempio come una persona dall’esistenza monotona e priva di relazioni sociali: “Ogni giorno era la fotocopia di quello precedente.”
Un quotidiano in bianco e nero
Secondo Tartaglia, la vita di Sempio era caratterizzata da una “metodicità anormale” e da una completa assenza di interazioni. Camminando, Sempio evitava di guardare avanti, mentre la sua routine si svolgeva senza emozioni o sfumature. “Era evidente che fosse una persona sola e passiva, indifferente a ciò che accadeva intorno a lui,” ha aggiunto l’ex investigatore.
L’operazione di sorveglianza fu avviata dalla difesa di Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi. L’incarico di Tartaglia era chiaro: ottenere campioni di DNA di Sempio per confrontarli con quelli trovati sulla vittima.
La perizia sul DNA e le ombre del passato
Durante le indagini, Tartaglia riuscì a reperire il DNA di Sempio tramite una tazzina di caffè e un cucchiaino dimenticati in un bar. Il genetista Pasquale Linarello rilevò che il profilo corrispondeva a quello trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Tuttavia, la perizia fu dichiarata inattendibile dagli inquirenti, che archiviavano la posizione di Sempio dopo aver esaminato anche un ticket di parcheggio ritenuto un possibile alibi.
Oggi, con la riapertura del caso, elementi precedentemente trascurati sono stati riesaminati. Tra questi, l’impronta di Sempio sul muro vicino al luogo del delitto. La difesa sostiene che l’accusa di possedere tale impronta necessiti di ulteriori verifiche, poiché Sempio frequentava già l’abitazione della vittima.
Post sui social: coincidenze inquietanti?
Un altro aspetto curioso emerso dall’indagine riguarda alcuni post pubblicati sui social media da Sempio in coincidenza con le sentenze di condanna relative al processo. In particolare, una vignetta osè pubblicata il 17 dicembre 2014, giorno della prima condanna di Stasi, ha attirato l’attenzione. La vignetta presenta una scenetta che potrebbe rievocare momenti intimi tra Chiara Poggi e Stasi, suscitando interrogativi su un possibile coinvolgimento emotivo di Sempio.
Un altro post, risalente al giorno dopo la conferma della condanna per Stasi, mostra un graffito paleolitico di un sacrificio animale, lasciando aperta la questione se tali contenuti possano avere un valore investigativo o essere semplicemente frutto di coincidenze.
Conclusioni non definitive
Le parole di Tartaglia e le nuove indagini riaccendono un dibattito su Sempio e la sua possibile connessione con un caso che ha sconvolto l’Italia. Sebbene molti elementi rimangano da chiarire, emerge una realtà complessa: a volte, le vite più silenziose possono nascondere le storie più inquietanti.
Il destino di Sempio continuerà a essere scrutinato, mentre la giustizia cerca di dipanare la matassa intricatissima di un omicidio che permane nell’ombra dai primi anni 2000.