
Trump nomina un podcaster ultraconservatore a capo dell’agenzia federale anti-corruzione
ROMA – In un colpo di scena che ha già sollevato polemiche, Paul Ingrassia, un podcaster ultraconservatore di appena trenta anni, è stato nominato da Donald Trump a capo dell’Office of Special Counsel, l’agenzia federale americana responsabile della protezione dei whistleblower e dell’applicazione dell’Hatch Act. Questa legge, spesso vista come “scomoda”, proibisce ai funzionari pubblici di condurre attività di campagna politica durante il loro tempo pagato dai contribuenti.
Ingrassia subentra a Hampton Dellinger, che fu rimosso da Trump nel febbraio 2025, ma poi riammesso da un tribunale per avviare un’inchiesta sui licenziamenti di massa voluti dall’amministrazione. L’inchiesta, chiusa ad aprile, ha messo in evidenza i contrasti interni dell’amministrazione Trump e la sua gestione controversa della giustizia. La corte d’appello ha stabilito che Trump ha il potere di nominare, licenziare e sostituire i procuratori speciali a suo piacimento.
Ma chi è Paul Ingrassia? Fino a poco tempo fa, era uno dei volti del podcast “Right on Point”, noto per i suoi toni apocalittici. Nel dicembre 2020, Ingrassia si era spinto fino a invocare su Twitter la legge marziale per tentare di ribaltare la vittoria elettorale di Joe Biden. Tra le sue attività più controverse, figura anche la difesa pubblica di Andrew Tate, un influencer attualmente coinvolto in gravi accuse penali in Romania e nel Regno Unito.
Laureato in legge alla Cornell nel 2022, Ingrassia ha recentemente ricevuto l’investitura tramite il social media Truth Social, dove Trump lo ha descritto come “un avvocato, scrittore e costituzionalista molto stimato.” Le sue dichiarazioni e teorie politiche, inclusa l’idea che Nikki Haley non sia eleggibile per la presidenza, continuano a sollevare interrogativi sulla legittimità della sua nomina.
Ingrassia ha giĂ promettuto di “ripristinare la competenza e l’integritĂ del potere esecutivo” e di concentrarsi su “eliminare sprechi, frodi e abusi nei luoghi di lavoro federali.” Questo compito si presenta particolarmente sfidante in un contesto politico giĂ teso, con l’opinione pubblica divisa e i watchdog dell’agenzia che stanno monitorando da vicino le nuove nomine nell’amministrazione Trump.
Con questa nomina, Trump dimostra ancora una volta la sua volontĂ di mantenere il controllo su strutture chiave del governo, unendo figure controverse e strategie aggressive. La scelta di Ingrassia rappresenta una mossa audace, capace di polarizzare ulteriormente il dibattito politico americano. Resta da vedere quali saranno le conseguenze di questa decisione e come essa influenzerĂ il panorama politico negli Stati Uniti nei mesi a venire.