
Alberto Stasi in semilibertà: la Procura generale di Milano presenta ricorso per la revoca
BOLOGNA – Un’ulteriore svolta nel caso di Alberto Stasi, condannato a sedici anni per l’omicidio di Chiara Poggi. La Procura generale di Milano ha formalizzato un ricorso per annullare la semilibertà concessa a Stasi lo scorso aprile. La condanna, che risale all’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, continua a sollevare interrogativi e discussioni tra gli esperti e l’opinione pubblica.
Stasi, oggi 41 anni, ha trascorso anni in cella dopo essere stato condannato in via definitiva nel 2015, malgrado avesse già ricevuto due assoluzioni in passato. La recente concessione della semilibertà era stata accolta dai giudici della Sorveglianza di Milano dopo una serie di valutazioni da parte della difesa.
Il ricorso della Procura si basa sull’assenza di autorizzazione per un’intervista che Stasi ha rilasciato alle ‘Iene’ durante un permesso per un ricongiungimento familiare. Nella trasmissione, Stasi ha affermato: “Gli innocenti non scappano. Sto vivendo tutto questo con fiduciosa attesa, anche per Chiara Poggi.” Queste parole, cariche di significato, riattivano domande e riflessioni sul caso, specialmente in un momento in cui nuovi sviluppi investigativi stanno emergendo.
Infatti, le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi sono tornate alla ribalta, con la Procura che sta esplorando nuovi percorsi per identificare possibili colpevoli alternativi. In particolare, l’attenzione si è rivolta ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, le cui dichiarazioni hanno acceso un nuovo dibattito sul caso.
Il dibattito attorno alla figura di Stasi si intensifica, alimentato sia dalla vicenda giudiziaria che dall’interesse mediatico. Le nuove rivelazioni e le dichiarazioni contrastanti portano a una frattura fra chi lo considera innocente e chi invece sospetta ulteriormente della sua colpevolezza. In questo contesto, il ricorso della Procura rappresenta un tentativo di mantenere una vigilanza critica sul processo che si sta svolgendo, al fine di evitare che eventuali errori giudiziari possano compromettere la giustizia.
La situazione è quindi in divenire, e ulteriori aggiornamenti sono attesi nei prossimi giorni. La questione della semilibertà di Alberto Stasi non è solo un caso giudiziario, ma un tema che continua a dividere l’opinione pubblica e a stimolare il racconto di una delle vicende più controverse della cronaca italiana.