Tragedia a Gaza | La straziante storia di Adam e la corsa contro il tempo per salvarlo.

Tragedia umanitaria a Gaza: il padre di Adam non ce l’ha fatta

ROMA – Un altro devastante capitolo si aggiunge al conflitto israelo-palestinese, con la notizia della morte di Hamdi Al-Najjar, padre dell’11enne Adam, avvenuta a seguito delle gravi ferite riportate in un raid aereo. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aveva annunciato solo ieri l’intenzione dell’Italia di accogliere Adam e suo padre per ricevere le cure necessarie, ma il destino ha voluto diversamente.

Hamdi, un medico operante in uno dei rari ospedali ancora attivi nella Striscia di Gaza, ha perso la vita la scorsa notte. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa turca Anadolu, durante il bombardamento del 24 maggio, la famiglia Al-Najjar ha subito una perdita inimmaginabile: nove dei suoi dieci figli sono morti. L’unico sopravvissuto, Adam, ora lotta per la vita in ospedale.

La madre, Alaa al-Najjar, è riuscita a scampare al raid per caso, trovandosi al lavoro al Nasser Medical Complex al momento dell’attacco. La loro storia tragica rappresenta un’istantanea della crisi umanitaria in corso.

Un piano di salvezza per Adam

Tajani ha assicurato che ci sono speranze di portare Adam in Italia: “Potrebbe essere operato qui l’11 giugno”, ha dichiarato durante un congresso di Forza Italia. Tuttavia, le complicazioni non mancano. I permessi di viaggio dovranno arrivare da Israele, e la situazione rimane incerta.

Adam verrĂ  accompagnato dalla zia e da quattro cugini, in attesa di eventuali autorizzazioni che farebbe riferimento ai problemi burocratici legati all’amministrazione israeliana.

Strage nei centri di aiuto

La situazione rimane critica non solo per la famiglia Al-Najjar. Oltre 30 palestinesi sono morti e piĂą di 120 feriti in recenti attacchi delle forze israeliane a Rafah e in altri centri di distribuzione umanitaria. Le informazioni riportate da Al Jazeera parlano di soldati israeliani che hanno aperto il fuoco su una folla in attesa di aiuti, alimentando un clima di terrore e disperazione.

Bassam Zaqout, direttore della Palestinian Medical Relief Society, ha descritto in dettaglio ciò che accade negli unici centri di aiuto rimasti operativi, circoscritti da soldati israeliani. “Le persone camminano per chilometri fin dalle prime ore del mattino”, ha detto, evidenziando come la pressione della folla possa spingere i soldati a rispondere con colpi contro quei disperati che attendono rifornimenti.

Un sistema sanitario al collasso

Con un sistema sanitario pressoché al collasso, gli ospedali di Gaza operano con risorse estremamente limitate. Gli operatori sanitari devono concentrarsi solo su procedure salvavita; i pazienti con ferite meno gravi sono semplicemente ignorati.

“Molti rimarranno in lista d’attesa per ottenere assistenza sanitaria al di fuori della Striscia”, ha aggiunto Zaqout, sottolineando l’assurditĂ  della situazione in cui si trova Adam, che rappresenta solo uno dei tanti casi.

Conclusioni

La morte del padre di Adam e gli eventi tragici che continuano a verificarsi in Gaza sono un richiamo urgente alla comunità internazionale affinché si faccia qualcosa di concreto per questo popolo martoriato. La speranza di una vita migliore, per Adam e per tanti altri, rimane in bilico tra le sue ferite e l’impossibilità di ricevere l’assistenza medica necessaria.