Tajani rivela: “Non andrò a votare” | La sorprendente verità sul quorum che tutti ignorano!

Rifiuto al voto: Tajani esplica la sua posizione sui referendum del prossimo fine settimana

NAPOLI – “Io non andrò a votare. Credo che sia giusto, come è previsto dalla Costituzione, non raggiungere il quorum”. Con queste parole, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha espresso la sua posizione riguardo ai referendum previsti per l’8 e 9 giugno. L’intervento è avvenuto durante la seconda edizione della conferenza Unesco “Cultural Heritage in the 21st Century”, tenutasi a Napoli.

Tajani spiega che, “quando c’è un quorum è previsto anche il non voto, che non ha nulla a che vedere con l’astensione”. Questa distinzione critica è fondamentale, secondo il ministro, per comprendere il contesto dei referendum abrogativi, ai quali si oppone. Infatti, i referendum in discussione non sono di tipo costituzionale, e pertanto, sostiene Tajani, “se uno vuole difendere le norme esistenti può anche dire di non andare a votare”.

Il vicepremier ha anche sottolineato che, a differenza delle elezioni politiche, in cui l’astensionismo è visto come un problema, in questo caso i cittadini possono legittimamente decidere di non partecipare. “Non parliamo di elezioni politiche, occasione nella quale contrastiamo qualsiasi forma di astensionismo”, ha ribadito.

Una posizione legittima, secondo la storia

Tajani ha affrontato le critiche dell’opposizione, affermando che “l’astensione è una posizione legittima”. A sostegno della sua affermazione, ha citato figure storiche come il presidente Giorgio Napolitano e Marco Pannella, noti per aver, in passato, esortato alla non partecipazione a referendum di cui non condividevano il contenuto. “Non è la prima volta che ciò accade nella storia”, ha sottolineato, mettendo in evidenza che il rifiuto al voto per referendum non è una novità.

Questa posizione riflette le sue preoccupazioni sui referendum in questione, che egli ritiene possano “peggiorare la situazione” anziché risolvere i problemi esistenti. Tajani conclude affermando che è “giusto non andare a votare”, con l’intento di garantire che il quorum non venga raggiunto, rendendo così i referendum non validi.

La sua dichiarazione ha suscitato un ampio dibattito, evidenziando le differenze significative tra l’astensione nei referendum e nei processi elettorali, alimentando ulteriormente la discussione politica in vista del weekend di votazioni.