Trump e Putin si parlano | Ma la pace è davvero a portata di mano?

Trump e Putin: Dialogo senza pace immediata. Intanto, telefonata tra il presidente russo e Papa Leone XIV

ROMA – In un inaspettato sviluppo delle relazioni internazionali, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato di aver avuto un colloquio telefonico di oltre un’ora con il presidente russo Vladimir Putin. La notizia, confermata dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, è stata comunicata dallo stesso Trump attraverso il suo profilo su Truth Social.

“Non ci sarà pace immediata”, ha dichiarato Trump, sottolineando come il colloquio sia stato utile ma non risolutivo. Durante la conversazione, i due leader hanno affrontato temi cruciali come la guerra in Ucraina, in particolare le recenti operazioni militari condotte da Kiev contro obiettivi russi. Nonostante il tono distensivo, Putin ha promesso di non restare in silenzio di fronte agli attacchi.

Un altro tema spinoso emerso dal colloquio riguarda il programma nucleare iraniano. Trump ha insistito sulla necessità di impedire a Teheran di dotarsi di armi nucleari, affermando che Putin ha mostrato disponibilità a sostenere iniziative diplomatiche per spingere l’Iran verso una soluzione. “L’Iran sta prendendo tempo”, ha aggiunto Trump, evidenziando che una risposta definitiva è urgente.

Oggi, oltre alla conversazione tra Trump e Putin, si è svolta una telefonata tra Putin e Papa Leone XIV, considerata "costruttiva" dal Cremlino. Durante il colloquio, Putin ha denunciato gli attacchi perpetrati dall’Ucraina contro civili, definendoli atti di terrorismo, e ha acusato i Paesi occidentali di fornire supporto militare a Kiev per garantire questi attacchi.

Un quadro complesso si delinea, con la Russia che rafforza i legami internazionali. Infatti, il capo del Consiglio di Sicurezza russo, Serghei Shoigu, è attualmente a Pyongyang per discutere con Kim Jong-un non solo della guerra in Ucraina, ma anche della situazione nella penisola coreana.

Mentre la Russia cerca di stabilire alleanze strategiche, l’Unione Europea si prepara a estendere la protezione temporanea per i profughi ucraini fino al 2027, avviando anche un dibattito su un piano per il loro eventuale rimpatrio. Un contesto di crescente tensione internazionale, dove le scelte dei leader globali continueranno a influenzare il destino di milioni di persone.