Garlasco, la criminologa svela: “Più probabile che Chiara avesse un unicorno” | Marco Poggi veramente coinvolto?

Garlasco: Roberta Bruzzone difende la famiglia Poggi e critica le speculazioni sul coinvolgimento di Marco

ROMA – Le indagini sul delitto di Chiara Poggi, assassinata nel 2007 a Garlasco, continuano a suscitare un acceso dibattito. In un contesto di crescente chiacchiericcio mediatico, la criminologa Roberta Bruzzone è tornata a esprimere il suo parere sul controverso caso, sottolineando l’esigenza di maggiore serietà e rispetto nei confronti di una famiglia già distrutta dal dolore.

“Di questa inchiesta non abbiamo e non sappiamo niente” è l’accusa lanciata dalla Bruzzone riguardo alla mancanza di informazioni significative sulle nuove indagini. La criminologa ha posto l’accento sulle limitate prove a disposizione, in particolare il controverso DNA sublinguale trovato nelle unghie della vittima, per il quale non ci si aspetta grandi novità. “Oggi quel dato non cambierà,” ha insistito Bruzzone, evidenziando i risultati scarsi ottenuti fino a questo punto.

La Bruzzone ha criticato anche l’ipotesi di un coinvolgimento di Marco Poggi, il fratello di Chiara, nel delitto. Secondo lei, tali congetture sono il risultato di speculazioni infondate lanciate da diversi media, inclusi blog e personalità come Fabrizio Corona. “Siamo al delirio più totale,” ha affermato, ritenendo che sia più plausibile che “Chiara avesse un unicorno” piuttosto che accettare l’idea di un complotto familiare.

Dettagliatamente, Bruzzone ha fatto riferimento alle recenti affermazioni dell’avvocato di Andrea Sempio, nuovo indagato, secondo cui le telefonate fatte da Sempio a casa Poggi avrebbero avuto un motivo specifico. “Se io le telefono, è perché voglio parlare con lei,” ha ribattuto il legale, ma Bruzzone ha bocciato tale logica, ritenendo che sia solo un tentativo di distogliere l’attenzione.

“Intollerabile macelleria nei confronti della famiglia” è stato un altro dei punti centrali del discorso della criminologa. Bruzzone ha utilizzato parole forti per descrivere la sofferenza della famiglia Poggi, esprimendo la speranza che la Procura acceleri le indagini per mettere la parola fine a questa spirale di speculazioni e sofferenza mediatica. “In questi cinque anni, gli elementi raccolti devono essere più maturi di quelli di cui abbiamo contezza,” ha concluso.

La madre di Chiara, Rita Preda, ha avvertito dell’aggravare della situazione, sostenendo che i media stanno cercando di coinvolgere Marco senza motivo. “Vogliono a tutti i costi tirare in ballo Marco,” ha detto, sottolineando il sospetto ingiustificato che pesa sul silenzio del figlio.

In un contesto già complesso e devastante, la chiamata alla responsabilità da parte di Bruzzone e della famiglia Poggi emerge con forza, rivelando la necessità di un’approccio più rispettoso e ponderato nel trattare questo tragico caso. “Basta speculazioni,” è il grido che riecheggia, in attesa di verità e giustizia.