Israele colpisce Beirut: cosa nasconde davvero la tregua? | Il Libano si prepara a reagire!

Israele bombarda Beirut e il Libano mette in dubbio la tregua

Roma – In un’escalation preoccupante, il Libano ha annunciato oggi la possibilità di sospendere il meccanismo di cooperazione con il Comitato Internazionale di Monitoraggio dell’Attuazione degli Accordi di Cessate il Fuoco. Questo avvertimento giunge dopo una serie di attacchi aerei israeliani contro il sud di Beirut, segnando la prima volta in sette mesi in cui la tregua, siglata il 27 novembre 2024, viene messa seriamente in discussione.

Israele ha giustificato i bombardamenti affermando di aver colpito siti utilizzati dal gruppo Hezbollah per la produzione di droni armati. Tuttavia, l’esercito libanese ha denunciato un comportamento ostile, sottolineando che le autorità israeliane hanno negato l’accesso ai propri ispettori per verificare tali siti prima dell’attacco. Questo ha sollevato severi interrogativi sull’impegno di Israele nel rispettare le condizioni della tregua.

Nel comunicato rilasciato dall’esercito libanese, si accusa Israele di “intensificare l’aggressione” nei confronti del Libano, attraverso attacchi multipli e violazioni quotidiane della sovranità. Le autorità libanesi hanno documentato oltre mille violazioni dall’inizio della tregua, un numero che evidenzia la grave e persistente tensione nel regione.

Secondo i rapporti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sono stati registrati 816 attacchi via terra e aria tra fine novembre e metà dicembre 2024, con ulteriori dati che parlano di 330 incidenti documentati fino a gennaio 2025, causando la distruzione di circa 260 proprietà. Nonostante questi eventi drammatici, il cessate il fuoco era rimasto in vigore fino a oggi.

La complessità della situazione è ulteriormente aggravata dalla richiesta di disarmo della milizia Hezbollah, che nel conflitto precedente ha provocato 76 vittime israeliane. Dall’altra parte, le manovre israeliane sono state accompagnate da gravi perdite in Libano, stimate in quattromila morti e 160mila sfollati.

La testata libanese l’Orient Le Jour ha messo in evidenza che, nonostante le minacce israeliane, il comando dell’esercito libanese ha cercato di attivare il meccanismo di segnalazione al Comitato di Monitoraggio, composto da generali americani e francesi, senza successo. I tentativi di ispezione dei siti colpiti sono stati respinti da Israele, il che ha ulteriormente complicato la situazione e ha portato a un’inquietante riflessione sulla possibilità di sospendere la cooperazione con il Comitato.

In conclusione, la mancanza di cooperazione da parte di Israele potrebbe indebolire in modo significativo il ruolo del Comitato di Monitoraggio, così come quello delle forze libanesi coinvolte nel processo di monitoraggio della tregua. Con il rischio di un’infittirsi delle tensioni, il futuro della stabilità nella regione appare sempre più incerto.