Un abbonamento per lo Spid? | Perché i cittadini potrebbero pagare per servizi pubblici gratuiti!

Da luglio lo SPID potrebbe diventare a pagamento: cosa significa per gli utenti?

ROMA – Il sistema di identità digitale SPID, finora gratuito per gli utenti, si trova di fronte a un’eventuale trasformazione verso un modello a pagamento. A partire dal 28 luglio, alcuni fornitori di SPID potrebbero iniziare a imporre costi annuali, mettendo in discussione un decennio di accesso gratuito ai servizi digitali. È quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, che analizza le complicazioni legate ai finanziamenti pubblici, bloccati a causa di ritardi burocratici.

I ritardi riguardano 40 milioni di euro di fondi pubblici, già previsti in un decreto del 2023 e sbloccati solo a marzo del 2025, ma ancora non giunti ai fornitori di SPID. Infocert, uno dei principali fornitori di servizi di identità digitale, ha già annunciato che dal 28 luglio verrà applicata una tariffa annuale di 5,98 euro, dopo dieci anni di servizio gratuito. Anche Aruba prevede di introdurre un costo a partire dal secondo anno di abbonamento.

Il 28 luglio segnerà anche la scadenza della convenzione tra lo Stato e i fornitori di SPID. Con questo contratto in scadenza, le aziende dovranno decidere se mantenere il servizio gratuito oppure optare per un modello di abbonamento a pagamento. Attualmente, PosteID, il principale gestore di identità digitali in termini di profili attivi, non ha ancora comunicato alcuna modifica nei suoi piani.

Il Codacons interviene: "Una violazione dei diritti dei consumatori"

Di fronte a queste novità, il Codacons ha sollevato preoccupazioni significative. L’associazione ha definito la situazione "gravemente lesiva dei diritti dei consumatori", sottolineando come gli utenti siano stati incentivati negli anni a creare un’identità digitale per accedere a una vasta gamma di servizi pubblici. Ora rischiano di trovarsi a dover affrontare costi non previsti.

"Questa scorrettezza potrebbe aprire la strada ad azioni legali contro lo Stato italiano da parte degli utenti", avverte il Codacons, riguardo alle responsabilità del governo nei confronti degli operatori che gestiscono il servizio di identità digitale. Se la questione non verrà risolta rapidamente, l’associazione è pronta a lanciare una serie di cause per richiedere rimborsi a tutti coloro che si trovassero costretti a sostenere costi per l’utilizzo dello SPID a causa di inefficienze della pubblica amministrazione.

Con l’avvicinarsi di luglio, gli utenti di SPID si trovano in attesa di una risposta da parte delle istituzioni, sperando che si giunga a una risoluzione che tuteli il loro diritto a un servizio digitale accessibile e gratuito.