
Sparatoria in scuole a Graz: il dolore dell’Austria e tre giorni di lutto nazionale
ROMA – Un “giorno buio per la storia del Paese”: così è stata definita la tragica giornata di martedì 10 giugno, quando una sparatoria ha scosso Graz, in Austria. Un ex studente di 21 anni ha fatto irruzione in una scuola, armato di pistola e fucile da caccia, e ha aperto il fuoco su studenti e docenti, provocando 10 morti e almeno 12 feriti, tra cui ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni.
La reazione della sindaca
La sindaca di Graz, Elke Kahr, ha commentato l’accaduto esprimendo le sue condoglianze: “In questo giorno, una terribile tragedia si è verificata in una scuola di Graz con numerose vittime”. Kahr ha inoltre sottolineato l’impegno delle autorità e delle organizzazioni di emergenza nel fornire assistenza alle vittime e alle loro famiglie.
Il drammatico bilancio
Il bilancio iniziale, comunicato poco dopo le 10, indicava già 9 vittime. In breve tempo, tragicamente, il numero è salito a 10. “La situazione negli ospedali è gravissima,” ha affermato il comandante dei soccorsi, Peter Hansak. Delle dodici persone ferite, nove presentano gravi condizioni e due sono in pericolo di vita.
La rapida risposta delle autoritĂ
In seguito alla sparatoria, le autorità non hanno perso tempo: è stata attivata una vasta operazione di soccorso, coinvolgendo anche unità speciali. L’assalitore, trovato senza vita in un bagno della scuola, si sarebbe suicidato. Il killer, descritto come cittadino austriaco, si era sentito vittima di bullismo, il che avrebbe potuto motivare l’attacco.
Una tragedia in cerca di risposte
La sparatoria ha sollevato interrogativi inquietanti sul tema del bullismo, con molti testimoni che confermano che l’ex studente si sentisse emarginato e perseguitato. “L’attacco è stato compiuto da un ragazzo che si sentiva vittima,” ha commentato un esperto in psicologia giovanile.
Tre giorni di lutto nazionale
Il Cancelliere federale Christian Stocker ha espresso la sua solidarietà alle famiglie colpite, dichiarando che oggi è un “giorno buio nella storia del nostro Paese”. Ha dunque proclamato tre giorni di lutto nazionale, con bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici e un minuto di silenzio previsto per mercoledì 11 giugno alle 10.
Testimonianze di paura e istinto di sopravvivenza
Tra le storie di paura e coraggio, il padre di uno degli studenti ha raccontato: “Mio figlio si è salvato perchĂ© si è sdraiato a terra e ha finto di essere morto.” La testimonianza di un’altra madre, che ha seguito l’attacco attraverso la telefonata con suo figlio, rivela l’angoscia di quei momenti: “Ci ha detto che doveva correre fuori e che si era nascosto in giardino.”
Conclusione
Questa tragedia lascia non solo un profondo segno nella comunitĂ di Graz, ma solleva anche interrogativi su una societĂ che deve affrontare la violenza e il bullismo in modo decisivo. In un momento di lutto e riflessione, l’Austria si unisce per piangere le sue vittime e per cercare risposte in un contesto che sembra sempre piĂą instabile e preoccupante.