Bambini di Gaza in ospedale in Italia | Cosa si nasconde dietro le loro condizioni “complesse” e “stabili”?

Adam e le Bambine di Gaza Ricoverate a Milano e Bergamo: "Condizioni Stabili, Ma Il Quadro Rimane Complesso"

MILANO – Le condizioni dei tre bambini palestinesi ricoverati in Lombardia sono state descritte come "complesse ma stabili". Questo è quanto emerso da una visita del assessore al welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, al bimbo Adam e alle due bambine ferite a Gaza. Il sopralluogo è avvenuto presso l’ospedale Niguarda di Milano, il Policlinico di Milano e il Papa Giovanni di Bergamo.

È stato un momento cruciale, seguito da altre figure chiave del settore sanitario, come il direttore generale del Niguarda, Marco Zoli, e la pediatra Chiara Moretti. Già nella notte il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è recato a Linate per accogliere i piccoli.

Adam, undici anni, è il solo sopravvissuto di dieci fratelli. Ha subito fratture agli arti superiori e presenta un "quadro neurologico che richiederà ulteriori approfondimenti". Le due bambine, invece, mostrano segni di traumi toracici e fratture multiple, e attualmente sono sottoposte a trattamenti multidisciplinari.

"Tutti e tre risultano fortemente provati sul piano psicologico", ha sottolineato Bertolaso, che ha evidenziato anche l’importanza di un supporto emotivo durante queste delicate fasi di recupero. La notte trascorsa in ospedale è stata considerata tranquilla, ma l’ex capo della Protezione Civile nazionale ha espresso preoccupazione per la bambina ricoverata al Papa Giovanni a Bergamo, che ha subito lesioni gravi da scoppio di bomba e si trova in terapia intensiva. "Ha anche qualche lesione degli organi interni ed è in terapia intensiva", ha aggiunto.

Per quanto riguarda la bambina al Policlinico, è stata già operata per l’asportazione di un polmone. Adam, che ha mostrato il suo talento nel cubo di Rubik, secondo la madre, un medico, stava costruendo una ‘Ferrari’ con mattoncini Lego usando solo la mano destra, in quanto la sinistra è completamente bloccata a causa di una frattura.

Questa situazione mette in luce non solo l’emergenza sanitaria, ma anche le gravi conseguenze del conflitto in corso. I tre bambini rappresentano una parte di una realtà molto più ampia che coinvolge famiglie e comunità intere. Sperando in un miglioramento delle loro condizioni, le autorità sanitarie stanno lavorando senza sosta per garantire le migliori cure possibili.