
Garlasco, Nuovi Sviluppi nell’Omicidio di Chiara Poggi: L’Avvocato di Sempio Rifiuta le Accuse
ROMA – Nuove rivelazioni emergono nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto 18 anni fa. Durante la trasmissione "Chi l’ha visto", l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, ha espresso forti dubbi riguardo all’attuale imputazione del suo cliente per concorso in omicidio. “Il capo d’accusa è nullo e non permette alcun tipo di difesa,” ha affermato Lovati, sollevando interrogativi sul rilascio delle accuse da parte della Procura di Pavia.
La questione del concorso in omicidio sembra allontanarsi da quanto emerso in anni di indagini. “Perché ora ci si riferisce a un concorso?” chiede Lovati, mettendo in discussione l’affidabilità dell’inchiesta, che ha coinvolto oltre 50 magistrati senza mai considerare questa possibilità in precedenza.
Stasi Sospettato ma Innocente?
Lovati non risparmia critiche ad Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara e condannato per il suo omicidio, sostenendo che “ha sempre detto un sacco di bugie.” Le contraddizioni nel racconto di Stasi, come dove si trovava il corpo di Chiara e la pulizia delle sue scarpe, portano Lovati a concludere che “lui non è mai entrato in quella casa.”
Il legale sostiene che Stasi fosse “la pedina giusta per mentire e coprire.” La sua convinzione che Stasi non abbia mai ucciso Chiara poggia sul presupposto che “si amavano” e che non avrebbe avuto alcun motivo per farlo. “Hanno assassinato Chiara, cosa ci mettevano a uccidere anche lui?” continua a domandare, insinuando che ci siano forze più oscure in gioco.
La Pista del Santuario della Bozzola
Un altro elemento scottante menzionato da Lovati è la pista che collega l’omicidio al Santuario della Bozzola. Secondo l’avvocato, l’omicidio di Chiara sarebbe riconducibile a traffici illeciti, poichĂ© la vittima potrebbe essere venuta a conoscenza di segreti compromettenti. Lovati torna a parlare di un “sogno” che “parte dal 14 agosto 2007,” in cui suggerisce che le indagini iniziali non siano state condotte con la dovuta attenzione, lasciando supporre che le impronte e altri indizi siano stati trascurati.
Dichiarazioni del Padre di Andrea Sempio
Il padre di Sempio, Giuseppe, sostiene che “mio figlio era a casa con me quel giorno.” Questa affermazione è centrale nel tentativo di costruire un alibi per Andrea, specialmente dopo il ritrovamento di uno scontrino da un parcheggio che, secondo lui, confermerebbe la presenza del figlio in un altro luogo al momento dell’omicidio.
Tuttavia, la risonanza sociale che il caso ha avuto sulla famiglia Sempio è pesante. “Quando la gente che ti salutava ora ti guarda e basta, perdi la fiducia nelle persone,” confida Giuseppe, che esprime il dolore e la frustrazione che i nuovi sospetti sui presunti crimini del figlio hanno portato nella loro vita quotidiana.
Conclusione
La questione dell’omicidio di Chiara Poggi continua a sollevare interrogativi e speculazioni. Mentre l’indagine si evolve, i membri delle famiglie coinvolte si trovano ad affrontare non solo il peso del passato, ma anche l’ostilitĂ della comunitĂ che li circonda. L’attenzione del pubblico rimane alta, mentre nuove prove e testimonianze emergono in questo dramma di amore, perdita e ricerca della veritĂ .