
Poliziotti Indagati per il Fermo degli Assassini del Carabiniere Legrottaglie: Il Sindacato di Polizia Chiede un Cambiamento Normativo
ROMA – I due poliziotti coinvolti nel fermo dei presunti responsabili dell’omicidio del carabiniere Andrea Legrottaglie sono ora sotto inchiesta, avendo ricevuto un avviso di garanzia. La notizia è stata resa nota oggi dal Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), attraverso una dichiarazione del segretario generale Stefano Paoloni.
L’operazione di arresto, condotta in collaborazione tra Polizia di Stato e Carabinieri, ha portato all’arresto di un uomo di 57 anni e alla morte di un secondo fuggitivo. Quest’ultimo, ferito durante un conflitto a fuoco, era armato con una pistola Beretta, presumibilmente utilizzata anche nell’omicidio del brigadiere Legrottaglie.
Il SAP ha espresso una critica forte all’atto di indagine. “Puntuale come un orologio svizzero, è arrivato l’avviso di garanzia nei confronti dei nostri colleghi”, ha affermato Paoloni, sottolineando che, sebbene questo consenta loro di partecipare attivamente al procedimento, avrà conseguenze significative sulle loro carriere.
“I colleghi hanno fatto il loro dovere per fermare pericolosi assassini armati. Ora rischiano un processo per aver protetto la società,” ha dichiarato Paoloni. La normativa vigente impone agli agenti di affrontare le spese legali e le procedure con i propri avvocati, il che comporterà anche una temporanea interruzione della loro carriera.
In un momento di preoccupazione per il benessere degli agenti, il sindacato ha esortato a modificare la legislazione, per evitare che si appliche automaticamente un avviso di garanzia in situazioni di legittima difesa o di adempimento del dovere.
“È ora di cambiare la norma,” ha ribadito Paoloni, affermando che chi agisce per garantire la sicurezza pubblica non dovrebbe essere immediatamente messo sotto processo.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. La Lega ha espresso indignazione per la situazione, affermando che “è sconcertante e dolorosa” la notizia che due poliziotti siano indagati per aver agito in difesa dei cittadini. Il partito ha chiesto tutele aggiuntive per le forze dell’ordine, sottolineando la necessità di “rompere l’automatismo che scatena indagini” nei confronti degli agenti che adempiono al loro dovere.
Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha preso parola sulla questione, sostenendo le posizioni espresse dal SAP. “Le parole di Paoloni sono condivisibili: chi interviene per proteggere la sicurezza dei cittadini non dovrebbe essere immediatamente sospettato,” ha rimarcato.
La richiesta di modifiche legislative solleva interrogativi importanti sulla protezione legale degli agenti e sul sistema giudiziario in situazioni ad alto rischio. Il dibattito su come tutelare adeguatamente coloro che mettono a repentaglio la propria vita per il bene pubblico è più che mai attuale.