
Stati Generali della Prevenzione: l’inquietante assenza maschile nei controlli urologici
ROMA – La questione della prevenzione sanitaria e, in particolare, quella urologica sembra ancora lontana dal coinvolgere attivamente il pubblico maschile. "Quando si parla di prevenzione, il grande assente resta il maschio," ha affermato il professor Vincenzo Mirone, noto urologo e presidente della Fondazione PRO (Prevenzione Ricerca Oncologica), durante il suo intervento agli Stati Generali della Prevenzione in corso a Napoli.
Secondo i dati esposti dal professor Mirone, solo un uomo su dieci si sottopone a controlli preventivi in ambito urologico. Questa realtà allarmante non è solo una questione statistica, ma un segnale chiaro che invita a riflessioni e azioni concrete, che devono partire da tutti i settori, dal sistema sanitario a quello scolastico e professionale. “È fondamentale far comprendere agli uomini che non sono invincibili e che un semplice valore del PSA non è sufficiente per escludere problematiche alla prostata," ha sottolineato Mirone.
Un aspetto cruciale sollevato dall’urologo riguarda l’importanza di promuovere una cultura della prevenzione tra le nuove generazioni. “Dobbiamo fare di più per diffondere la cultura della prevenzione urologica," ha dichiarato, invitando a superare il silenzio che spesso circonda il dialogo tra padri e figli. “Gli uomini devono svegliarsi se vogliono migliorare il proprio stato di salute e prendere esempio dalle donne,” ha concluso, enfatizzando l’importanza di un confronto attivo e aperto.
Inoltre, Mirone ha evidenziato che "la prevenzione significa anche consapevolezza." È essenziale sapere che molte patologie tumorali presentano una componente familiare e che adottare uno stile di vita sano può realmente fare la differenza. Gli screening, pubblici, privati o gratuiti, come quelli promossi dalla Fondazione PRO, sono strumenti fondamentali per prendersi cura di sé.
“Nulla è impossibile, basta iniziare ad avere attenzione per il proprio corpo," ha affermato Mirone, lanciando un appello a un cambiamento culturale che possa migliorare la salute maschile. La sfida ora si presenta chiara: è tempo di agire e costruire una nuova narrazione attorno alla salute degli uomini, per un futuro in cui la prevenzione non sia più un tabù, ma una priorità.