
Il Ricchissimo Mercato dell’Intelligenza Umana che Sviluppa Quella Artificiale
ROMA – Una vera e propria competizione si sta consumando tra i giganti della tecnologia per attrarre i talenti più brillanti nel campo dell’intelligenza artificiale. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente denunciato che Meta, l’azienda madre di Facebook, sta cercando di “soffiarle” gli ingegneri migliori, offrendo incentivi straordinari che arrivano fino a 100 milioni di dollari.
Questa corsa all’accaparramento di menti brillanti nell’ambito dell’Ai è solo l’ultimo sviluppo in un mercato in pieno fermento. I tentativi di reclutamento da parte di Meta arrivano in un momento cruciale, mentre l’azienda sta progettando di creare una propria unità di superintelligenza per non restare indietro rispetto alla concorrenza.
Negli ultimi tempi, il mercato dell’intelligenza artificiale è diventato simile a un “calciomercato”, dove i ricercatori più quotati vengono corteggiati come vere e proprie star dello sport. Questa frenesia ha portato le aziende a credere che anche il singolo ingegnere possa avere un impatto decisivo sul loro successo o sul loro fallimento.
In un’intervista al podcast "Uncapped", Altman ha rivelato: “Meta ha iniziato a fare offerte gigantesche a molte persone del nostro team. Sai, tipo bonus alla firma da 100 milioni di dollari, e ancora di più come stipendi annuali. Almeno finora, nessuno dei nostri esperti ha deciso di accettare questa proposta.” La resistenza degli ingegneri di OpenAI potrebbe però non durare a lungo, considerando l’inesorabile pressione economica e innovativa del settore.
Recentemente, Meta ha investito 14,3 miliardi di dollari nella startup di etichettatura dei dati Scale AI e ha assunto il suo fondatore, Alexandr Wang, per dirigere il suo nuovo team focalizzato sulla superintelligenza. Questa mossa evidenzia la crescente determinazione di Meta nel conquistare posizioni di forza nel panorama dell’intelligenza artificiale.
In conclusione, l’elevata competitività del mercato dell’Ai sta plasmando un ambiente dove i talenti vengono trattati come beni preziosi. Il futuro dell’intelligenza artificiale potrebbe dipendere non solo dalle tecnologie sviluppate, ma anche dalle menti che le alimentano.