
Corteo dei metalmeccanici blocca la tangenziale di Bologna: oltre 10.000 partecipanti
BOLOGNA – Nella mattinata di ieri, circa 10.000 metalmeccanici hanno preso parte a un corteo che ha paralizzato la tangenziale di Bologna, creando notevoli disagi al traffico. La protesta segna un importante sciopero nazionale indetto dalle sigle sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici.
Il corteo ha avuto inizio intorno alle 9 presso il parco Nord, dove i lavoratori si sono radunati per poi muoversi attraverso via Stalingrado, passandosi sopra al ponte della tangenziale. Le bandiere rosse della Fiom-Cgil hanno creato un "serpentone" che ha attraversato la città , con la manifestazione culminata in un comizio con i leader sindacali.
Riapertura dopo le proteste
Alle 11.10, dopo circa un’ora di blocco, il tratto fra lo svincolo 7 Bologna Centro e lo svincolo 8 Fiera è stato riaperto. Tuttavia, l’uscita di Bologna Fiera sulla A14 Bologna-Taranto rimane chiusa, e la situazione ha provocato code di 10 km nei tratti adiacenti, rendendo la viabilità particolarmente complessa.
La posizione delle autoritÃ
In seguito ai disordini, la Questura di Bologna ha comunicato che i manifestanti potrebbero essere denunciati penalmente, secondo le disposizioni del recente decreto sicurezza riguardante i blocchi stradali. Le forze dell’ordine erano schierate per gestire la situazione e, nonostante il tentativo dei lavoratori di accedere alla tangenziale, non sono stati utilizzati metodi di forza per fermarli.
La Questura ha specificato che i manifestanti hanno disatteso il percorso cittadino concordato con l’autorità di pubblica sicurezza, provocando così un blocco della circolazione stradale.
Le richieste dei lavoratori
Questa manifestazione evidenzia il crescente malcontento tra i lavoratori metalmeccanici, che chiedono un rinnovo contrattuale che rispecchi le attuali necessità economiche e sociali. La risposta dei sindacati è chiara: una mobilitazione unitaria per rivendicare diritti e dignità lavorativa in un settore che, a lungo trascurato, si trova al centro di una crisi profonda.
La giornata di ieri è solo un capitolo di una più ampia battaglia sindacale che si preannuncia intensa nei prossimi mesi, con i lavoratori pronti a farsi sentire per ottenere ciò che considerano giusto.