
L’appello disperato di un bambino di Gaza: “Abbiate pietà, stiamo mangiando la sabbia”
ROMA – Ogni immagine che giunge dalla Striscia di Gaza non fa altro che aumentare il profondo baratro in cui è sprofondata l’umanità. L’inerzia della comunità internazionale è sconfortante; parrebbe che nessuno sia veramente pronto ad affrontare la drammaticità della situazione. Di fronte all’appello di un bambino che piange disperato, le parole perdono il loro significato.
Un video diffuso dall’agenzia Middle East Eye mostra il piccolo mentre, tra le lacrime, afferma: “Non c’è farina a Gaza, ci dicono ogni giorno che arriveranno aiuti, ma quando andiamo a cercarli non c’è nulla.” Questo grido di aiuto sconvolgente si fa eco dell’assenza di cibo, costringendo i bambini a «mangiare la sabbia» in un momento in cui un semplice pezzo di pane costa 24 shekels. “Abbiate pietà di noi,” esorta il bambino, evidenziando l’angustia di una situazione al limite della sopportazione.
La situazione nella Striscia è diventata insostenibile. Secondo i dati riportati dall’agenzia palestinese Wafa, solo nelle ultime 48 ore, sono stati uccisi 202 civili e oltre 1000 feriti a causa dei raid israeliani. Questo drammatico conteggio si aggiunge a un bilancio globale che dal 7 ottobre 2023 conta 55.908 morti e 131.138 feriti tra cui vi sono molte donne e bambini.
Le squadre di emergenza faticano a raggiungere le vittime intrappolate sotto le macerie, mentre le forze israeliane colpiscono persino le ambulanze e i soccorritori. Malgrado gli appelli del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un immediato cessate il fuoco e le direttive della Corte Internazionale di Giustizia, Israele continua senza sosta il suo assalto. Nella sola giornata odierna, l’esercito israeliano ha ucciso almeno 21 palestinesi, molti dei quali si trovavano in attesa di aiuti umanitari.
In questo contesto di disperazione e dolore, l’appello di quel bambino diventa un simbolo di una crisi che non può essere ignorata. È un richiamo a tutti noi affinché si faccia qualcosa di concreto, affinché la comunità internazionale non resti in silenzio di fronte a una tragedia che continua a farsi ogni giorno più acuta.