
Medio Oriente: Medvedev accusa Trump di scatenare una nuova guerra
ROMA – “Trump, che si era presentato come un presidente pacificatore, ha dato inizio a una nuova guerra per gli Stati Uniti”. Queste parole provengono da Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Russia, in risposta ai recenti bombardamenti statunitensi in Iran. L’affermazione è stata condivisa via social media, evidenziando una forte presa di posizione contro le azioni americane e israeliane.
Secondo Medvedev, “la stragrande maggioranza delle nazioni è contraria alle azioni di Israele e degli Stati Uniti”. La sua critica arriva in un contesto geopolitico teso, dove i conflitti nel Medio Oriente si stanno intensificando, sollevando preoccupazioni internazionali. Il riferimento alle azioni di Trump introduce un tema cruciale: la promessa di pace sembra ora allontanarsi.
Nel suo discorso di insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump aveva dichiarato che il suo successo sarebbe stato misurato “dalle guerre che metteremo fine e, forse ancora più importante, da quelle in cui non ci faremo coinvolgere”. Tuttavia, gli eventi recenti sembrano contraddire tale proposito, aprendo interrogativi sul reale impegno della sua amministrazione nella diplomazia internazionale.
Un’analisi del contesto attuale è fornita da Shahram Akbarzadeh, esperto del Forum per gli studi sul Medio Oriente. Egli sottolinea che Israele è deciso a condurre un’azione “ad ampio raggio” contro l’Iran, suggerendo che ciò possa portare a un’estensione del conflitto in tutta la regione. “Ci sono molte possibilità di un allargamento all’intera regione e di un coinvolgimento americano”, avverte.
In un messaggio su Telegram, Medvedev esprime ulteriormente la sua preoccupazione, affermando che gli Stati Uniti sono coinvolti in un nuovo conflitto con la prospettiva di un’operazione via terra. La situazione attuale porta a una riflessione sulle conseguenze delle decisioni politiche, con Medvedev che afferma ironicamente che “con un successo del genere, Trump non vincerà il premio Nobel per la pace”.
Le parole di Medvedev stanno suscitando attenzione e dibattito sul ruolo degli Stati Uniti nel Medio Oriente e sull’efficacia delle promesse di pace da parte della leadership americana. Con il conflitto che s’intensifica, il futuro della regione appare sempre più incerto.