Lite al corteo per il disarmo | La bandiera dell’Iran scatenano una furiosa polemica!

Duro confronto al corteo bolognese contro l’intervento Usa in Iran

BOLOGNA – “Togliete quella bandiera, rappresenta il regime che ha ammazzato mia sorella e mio fratello.” Con queste parole, Sohyla Arjmand, attivista iraniana per i diritti delle donne, ha dato vita a una concitata discussione oggi pomeriggio durante la manifestazione promossa dal coordinamento ‘Disarmiamoli’ contro l’intervento militare degli Stati Uniti in Iran e l’escalation di conflitti in Medio Oriente.

Arjmand, ben nota in città per il suo impegno nel movimento “Donna, vita, libertà”, si è trovata a fronteggiare due militanti che sventolavano la bandiera iraniana. “Quella bandiera è un simbolo del regime oppressivo che ha causato la morte dei miei cari,” ha continuato a ripetere, visibilmente scossa. Nel tentativo di rimuoverla, Arjmand si è avvicinata ai due attivisti, dando vita a un confronto fisico durante il quale entrambi le parti cercavano di impossessarsi della bandiera.

La tensione è salita, ma nonostante le insistenze di Arjmand, “quella bandiera non ci può stare a questa manifestazione,” i manifestanti si sono rifiutati di ascoltare le sue ragioni, continuando a esibire il simbolo del regime iraniano. La situazione si è rapidamente evoluta in una discussione animata, ma il corteo ha continuato il suo percorso da piazza Nettuno verso via Marconi, con gli animi ancora accesi dall’episodio.

“Ma anche l’Iran ci fa schifo,” ha tuonato un altro attivista al megafono, evidenziando le contraddizioni e le divisioni che emergono all’interno della protesta contro la guerra. Questo scambio di opinioni riflette le sfide del movimento, dove le visioni diverse su cosa dovrebbe essere l’unità contro la guerra pongono interrogativi sul significato di solidarietà e rivendicazione.

L’episodio odierno mette in luce non solo la complessità delle opinioni riguardo il conflitto in Iran, ma anche la necessità di una riflessione più profonda su cosa significhi davvero schierarsi contro la guerra, specialmente quando i simboli evocati possono scatenare emozioni così forti e personali.