
Bologna, 25 giugno 2025 – I fratelli di Giulia Tramontano: "Vergogna per la legge"
Ieri, in un acceso sfogo sui social media, Chiara e Mario Tramontano, i fratelli della tragicamente scomparsa Giulia, hanno espresso la loro indignazione nei confronti della recente sentenza della Corte d’appello di Milano. La corte ha confermato l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, responsabile dell’omicidio della giovane incinta di sette mesi, ma ha escluso l’aggravante della premeditazione.
"Vergogna, la chiamano legge ma si legge disgusto!" Queste le parole cariche di rabbia e delusione dei due fratelli, che non riescono a giustificare la decisione dei giudici. Giulia, secondo loro, è stata “avvelenata per sei mesi” dal suo compagno che, come rivelato, aveva cercato informazioni online su come avvelenare una donna, un fatto che per i Tramontano rappresenta un chiaro indice di premeditazione.
"Per lo Stato, supremo legislatore, non è premeditazione", continuano a denunciare Chiara e Mario. Esprimono il loro sconcerto di fronte a una legge che, a loro avviso, chiude gli occhi davanti alla verità e consente che gli assassini restino in libertà: “Vergogna a una legge che uccide due volte".
Il loro appello non si limita a una critica alla decisione giuridica, ma si estende a un invito alla società: “Smettetela di portare gli assassini ai banchi. Sono assassini. Vanno in cella. Nessuno li vuole liberi, inquinano.”
La vicenda di Giulia Tramontano ha suscitato forte clamore, espandendosi oltre la cronaca locale fino a coinvolgere temi più ampi, come l’efficacia delle leggi contro la violenza di genere e le percezioni sociali rispetto alle sentenze di omicidio.
Un caso che solleva interrogativi: come le istituzioni giuridiche possano affrontare temi di violenza domestica e premeditazione. Chiara e Mario Tramontano, attraverso il loro messaggio, rievocano la necessità di una riforma legale che possa realmente tutelare le vittime e garantire giustizia.
Il loro grido di aiuto sembra rappresentare non solo la richiesta di giustizia per Giulia, ma anche un appello più ampio affinché si faccia luce su questioni che toccano nel profondo la società.