Zohran Mamdani: il giovane socialista che sfida Trump e cambia le regole del gioco a New York | Un sindaco musulmano può davvero unire una città divisa?

Chi è Zohran, il futuro sindaco di New York che sfida Trump?

ROMA – Musulmano, socialista e innovativo, Zohran Mamdani, 33 anni, potrebbe diventare il prossimo sindaco di New York, realizzando un cambio di paradigma politico in un’America sempre più polarizzata. Nato in Uganda da genitori di origini indiane, Mamdani è un cittadino statunitense dal 2018 e si è fatto notare per le sue posizioni progressiste su temi come i diritti LGBTQ+ e la legalizzazione della marijuana.

Il fatto che un personaggio come Mamdani possa vincere in un’epoca dominata da figure come Donald Trump segna una vera e propria rivoluzione simbolica. Quando annunciò la sua candidatura lo scorso autunno, Zohran era un semi-sconosciuto legislatore statale, ma ha rapidamente scalato le gerarchie battendo alle primarie Democratiche un "veterano" come Andrew Cuomo, considerato il favorito.

La sua campagna si distingue per un’energia giovanile che ha saputo mobilitare una base di elettori progressisti, pronti a ignorare la sua scarsa esperienza politica. In precedenza, ha presentato circa 20 proposte di legge durante la sua corsa per l’Assemblea Statale, ma solo tre sono state approvate. Tuttavia, il suo carisma e la sua capacità di affrontare temi caldi come l’accessibilità economica hanno catturato l’attenzione e il sostegno degli elettori.

Se eletto, Mamdani sarà il primo sindaco musulmano di New York, una città dove la comunità musulmana conta quasi un milione di persone. Ha fatto della sua fede un elemento chiave della sua campagna, visitando moschee e affrontando questioni economiche con un approccio diretto e personale, come dimostrato dai suoi video.

Ha destato molto interesse la sua critica alle politiche israeliane, in particolare nei confronti di Netanyahu, e la sua apertura a movimenti di boicottaggio. Sottolinea però che non c’è spazio per l’antisemitismo e ha proposto di aumentare i fondi per combattere i crimini d’odio, segnalando una netta distinzione tra antisionismo e antisemitismo.

Un aspetto distintivo della sua campagna è l’uso di video e contenuti multimediali. Mamdani ha sfidato il freddo tuffandosi in un gelido Oceano Atlantico per promuovere la sua proposta di congelare gli affitti, mostrando un approccio innovativo alla comunicazione politica. Le sue apparizioni in podcast e la costante interazione con i cittadini di Manhattan, immortalata in selfie e video, hanno ulteriormente contribuito a consolidare la sua immagine di candidato “accessibile”.

La capacità di Zohran di semplificare problemi complessi in soluzioni politiche chiare è stata fondamentale per il suo successo. Non teme le proposte audaci, definendosi un socialista democratico e proponendo idee come l’adozione di autobus gratuiti e un aumento delle tasse per i più facoltosi.

In un contesto politico dominato da spin e polarizzazioni, la figura di Mamdani rappresenta un faro per una New York sempre più lontana dall’America trumpiana. Se dovesse vincere, non solo governerà la città più iconica del mondo, ma potrebbe anche attirare l’attenzione e le ire di chi continua a lottare contro i cambiamenti che rappresenta.

La sua storia di mobilitazione e riscatto sarà da seguire nei prossimi mesi, potenzialmente tracciando una nuova rotta per il futuro di New York.