CIA ammette: il nucleare iraniano è in gravi difficoltĂ  | La veritĂ  che cambia tutto su Trump e l’intelligence americana!

La CIA Rivede la Sua Posizione sul Programma Nucleare Iraniano: "Gravemente Danneggiato"

ROMA – Un’inattesa inversione di rotta ha colto di sorpresa esperti e analisti: la CIA ha cambiato la propria posizione riguardo al programma nucleare iraniano, affermando che è stato "gravemente danneggiato" dall’attacco statunitense. Questa dichiarazione arriva dopo che il direttore dell’agenzia, John Ratcliffe, ha confermato che la narrazione proposta dal presidente Donald Trump sulla distruzione del programma ha ora una legittimitĂ  nuova.

Il recente comunicato della CIA giunge in un momento in cui gli annunci dell’intelligence americana avevano contraddetto le affermazioni di Trump. In precedenza, i dossier trapelati a testate come il New York Times e la CNN avevano suggerito che il programma nucleare iraniano non fosse completamente distrutto, sebbene i danni fossero considerevoli. La Defense Intelligence Agency (DIA) aveva classificato i danni come moderati a gravi, evidenziando che l’impianto sotterraneo di Fordo avrebbe potuto rimanere utilizzabile.

Tuttavia, secondo nuove informazioni dichiarate da Ratcliffe, "diversi importanti impianti nucleari iraniani sono stati distrutti" e richiederanno anni per essere ricostruiti. La fonte utilizzata dalla CIA è stata definita "storicamente affidabile e accurata", cancellando, di fatto, le precedenti valutazioni, ritenute ormai obsolete.

L’intelligence americana, inclusa la National Security Agency (NSA) e la National Geospatial-Intelligence Agency (NGA), sta monitorando attentamente la situazione. Queste agenzie si sono occupate di analizzare le comunicazioni iraniane e i movimenti attorno ai siti colpiti, cercando di delineare un quadro chiaro della risposta iraniana agli attacchi.

Questo ribaltamento di affermazioni non è una novitĂ  nella politica estera americana. I casi di manipolazione o reinterpretazione delle informazioni di intelligence si sono ripetuti in convergenze passate, come le fallaci giustificazioni per l’invasione dell’Iraq nel 2003.

In risposta a queste nuove dichiarazioni, il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, e il generale Dan Caine, Presidente dello Stato Maggiore Congiunto, si apprestano a tenere una conferenza stampa per esporre le nuove evidenze. Nel frattempo, il senatore Mark Warner ha espresso preoccupazione per la possibilitĂ  che le affermazioni di Trump non corrispondano al resto delle informazioni provenienti dalle agenzie d’intelligence.

"C’è una crescente allerta riguardo a come informazioni strategiche possano essere utilizzate per sostenere narrative politiche", ha avvertito Warner, evidenziando i rischi in un contesto geopolitico così delicato.

La questione rimane aperta e invita a una riflessione profonda su come le agenzie d’intelligence possano influenzare le decisioni politiche e le conseguenze che ne derivano per la sicurezza globale.