Riforma della giustizia shock | Nordio rivela: “Non sono un dittatore, ma ora basta con la politica subalterna!”

Nordio: “La separazione delle carriere non umilia i magistrati”

ROMA – Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha recentemente affrontato le polemiche riguardanti la riforma della separazione delle carriere in un acceso dibattito al Senato. Durante la replica alla discussione generale, Nordio ha affermato con fermezza: “Umiliare la magistratura? No, a mio avviso con questa riforma si darà respiro alla magistratura, che è indipendente dal potere politico e deve restarlo”. Secondo il ministro, questa riforma non rappresenta un’umanizzazione della magistratura, ma piuttosto un’opportunità per recuperare la sua dignità e libertà.

Nordio ha chiarito che la questione non si riduce a una mera separazione di carriere, ma si colloca nel contesto di un’efficace gestione delle correnti interne alla magistratura, che spesso complicano la sua autonomia. “Non lo è da se stessa visto che è ingarbugliata in quella matassa di potere che sono le correnti”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di un cambiamento profondo.

“PER OPPOSIZIONE IO DITTATORE, MA RIFORMA ERA IN PROGRAMMA”

Rispondendo a critiche che lo accusano di adottare metodi dittatoriali, Nordio ha dichiarato: “Per quanto sia odioso parlare di se stessi, mi trovo comunque costretto a farlo”. Ha respinto le accuse, sottolineando che la riforma era un impegno elettorale del governo e che la sua attuazione era già stata sancita dall’approvazione popolare. “Questa riforma era nel programma elettorale di questo governo e come le altre è stata accettata dagli italiani che ci hanno votato”.

Il ministro ha anche sottolineato il fallimento del dialogo politico: “Se su questa riforma non c’è stato dialogo è perché nessuno lo ha mai voluto”. Ha critico l’atteggiamento dell’Associazione Nazionale Magistrati, definendo la loro risposta a un incontro come “sciopero senza interlocuzione”.

“LA POLITICA È SEMPRE STATA SUBALTERNA ALLA MAGISTRATURA, ORA BASTA”

Nordio critica aspramente la storica subalternità della politica nei confronti della magistratura: “Negli anni la politica è sempre stata subalterna alla magistratura”. L’affermazione evoca una lunga storia di tensioni tra le due istituzioni, con il ministro che afferma di voler porre fine a questo ciclo. “Pensavate che anche questa volta sarebbe stato così, e invece siamo andati avanti e vi assicuro che andremo ancora avanti”, ha concluso.

Con queste parole, il ministro Nordio ha messo in chiaro la sua posizione in merito alla riforma della giustizia, suscitando un acceso dibattito non solo in Aula, ma potenzialmente in tutta la società italiana. Il futuro della giustizia in Italia si giocherà ora anche sulla capacità di dialogo e sulla volontà di riformare un sistema che, secondo Nordio, necessita di una rinvigorente autogestione per recuperare la sua effettiva indipendenza.