
Israele colpisce, l’Iran è in crisi: La difficile situazione di Hamas
Un’organizzazione in crisi
Che fine ha fatto Hamas? È questa la domanda che riecheggia nei corridoi della Striscia di Gaza, dove il movimento islamista si trova a fronteggiare una crisi di proporzioni inedite. Privato della sua catena di comando e decimato nei quadri, Hamas sta faticando a mantenere il controllo su un territorio ormai per l’80% sotto il dominio di Israele. La pressione militare israeliana continua a intensificarsi, costringendo il movimento a combattere per la propria sopravvivenza.
Dissenso interno e frammentazione
All’interno della Striscia, emergono segnali di dissenso, con gruppi locali che si stanno organizzando autonomamente e, in molti casi, armati da Israele stesso. Fonti vicine a Hamas, riportate da Reuters, segnalano che i miliziani stanno operando in modo frammentato, con l’unico obiettivo di "resistere il più a lungo possibile". Questo scollamento dalle linee di comando originarie testimonia una crisi interna profonda, amplificata da un crescente malcontento tra la popolazione.
Crisi umanitaria e necessità di un cessate il fuoco
Con la situazione umanitaria che si aggrava di giorno in giorno, si profila l’urgente necessità di un cessate il fuoco per consentire a Hamas di riorganizzarsi e ricompattare le proprie fila. Tuttavia, i negoziati restano bloccati, lasciando il movimento in balia di eventi inarrestabili. Una fonte interna non nasconde l’insoddisfazione: "Mantenere la fede non basta, la realtà è poco promettente".
Capacità militari e reclutamento
Da un punto di vista militare, Hamas ha ancora capacità residue; recenti scontri hanno portato alla morte di sette soldati israeliani nel sud della Striscia. Tuttavia, diversi diplomatici mediorientali avvertono che il gruppo ha perso il coordinamento centrale, riducendo le sue operazioni a azioni disperate e imprevedibili. L’esercito israeliano, nel frattempo, stima di aver perso almeno 20.000 combattenti e di aver distrutto gran parte dell’infrastruttura sotterranea del movimento.
Sostegno iraniano in calo
Anche il sostegno dell’Iran, storicamente considerato un pilastro fondamentale per la resistenza di Hamas, sembra indebolirsi. L’offensiva israeliana contro Teheran, e la recente morte del generale Saeed Izadi, figura chiave nei rapporti tra Iran e Hamas, ha sollevato dubbi sulla capacità di Teheran di fornire aiuto in questo momento critico. Mentre Hamas nega qualsiasi crisi nei rapporti, è chiaro che sta monitorando la situazione con interesse.
L’emergere delle tribù palestinesi
In questo contesto complicato, le tribù palestinesi stanno guadagnando sempre più importanza. Alcune collaborano con Hamas, mentre altre si muovono autonomamente, supportate apertamente da Israele nel tentativo di creare un’alternativa al potere islamista. Questa strategia, sebbene intenti a destabilizzare Hamas dall’interno, rischia di aumentare le tensioni interne e aprire nuovi fronti di conflitto civile.
Conclusione
In sintesi, la situazione di Hamas è fragile e complessa, con pressioni interne ed esterne che potrebbero determinarne il destino. Sarà fondamentale osservare gli sviluppi futuri per comprendere come questo panorama si evolverà, e in che modo le forze in campo ristruttureranno il fragile equilibrio di potere nella regione.