Ciro Grillo sotto accusa per stupro | La richiesta shock di 9 anni e le attenuanti sorprendenti!

Ciro Grillo a Processo per Stupro: La Procura Richiede 9 Anni di Carcere

BOLOGNA – Un momento cruciale si è svolto ieri nel processo che vede coinvolto Ciro Grillo, figlio del noto fondatore del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo. La Procura ha richiesto una condanna a nove anni di reclusione per Ciro Grillo e i suoi tre amici, accusati di violenza sessuale di gruppo. L’udienza ha messo in luce una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica, facendola oscillare tra polemiche e profondi interrogativi.

Il procuratore capo del Tribunale di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, ha sottolineato la gravità del caso, parlando di una "vicenda più grande di loro" che coinvolge sei giovani, tutti di 19 anni, di cui due ragazze che hanno subito violenze e quattro ragazzi che vivono una "situazione drammatica". Questo racconto del dramma umano ha avuto un forte impatto emotivo nel corso della requisitoria, che si è protratta per quasi sette ore.

I fatti contestati risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, a Porto Cervo, in Sardegna. Le due ragazze, una studentessa italo-norvegese e la sua amica, hanno denunciato di aver subito uno stupro dopo aver incontrato il gruppo di amici in un locale e aver trascorso la serata insieme, incluso il passaggio nella villa della famiglia Grillo. Mentre le ragazze affermano che si è trattato di abuso, gli imputati sostengono che i rapporti fossero consensuali.

Capasso ha messo in evidenza la condizione psicofisica di inferiorità delle due giovani, che al momento degli episodi non erano in grado di esprimere un consenso valido. L’accusa ha dimostrato che una delle ragazze era in stato di incoscienza, sottolineando che gli imputati stessi hanno ammesso di aver bevuto alcolici durante la serata.

In un momento molto toccante, Ciro Grillo ha parlato per la prima volta in aula, rivelando di aspettare un figlio e di desiderare di essere presente alla nascita. Ha dichiarato: “Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa”, insistendo sulla propria innocenza e sul suo desiderio di giustizia, dopo aver intrapreso la strada del praticantato in giurisprudenza.

Ora, la parola passa alle parti civili. L’avvocato Giulia Bongiorno, legale di una delle ragazze coinvolte, rappresenta un aspetto del processo che continua a catturare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, mentre il tribunale si prepara a un esito che potrebbe avere ripercussioni significative nella vita di tutti i soggetti coinvolti.