
Il Dalai Lama annuncia un successore dopo la sua morte: “L’Istituzione continuerà ad esistere”
ROMA – In una rivelazione che segna un momento cruciale nella storia spirituale tibetana, il Dalai Lama ha confermato che una volta venuto a mancare, verrà designato un successore. Questa dichiarazione, rilasciata in occasione della celebrazione del suo novantesimo compleanno, ha suscitato una reazione di entusiasmo tra i suoi seguaci a Dharamsala, dove sono in corso festeggiamenti per la sua lunga vita e i suoi insegnamenti.
L’ISTITUZIONE DEL DALAI LAMA CONTINUERÀ AD ESISTERE
Nel suo annuncio, il leader spirituale tibetano ha affermato: “Ci sarà un contesto in cui l’istituzione del Dalai Lama continuerà ad esistere”. Già nel 1969, il Dalai Lama aveva accennato alla possibilità di continuare le reincarnazioni, invitando le persone interessate a esprimere la propria opinione al riguardo.
“Quando avrò circa novant’anni, consulterò gli alti Lama delle tradizioni buddhiste Tibetane per rivalutare se l’istituzione debba continuare”, ha rivelato. Negli ultimi anni, numerosi leader spirituali, organizzazioni e soprattutto i tibetani all’interno del Tibet hanno avanzato richieste affinché questo lignaggio non venisse interrotto.
“In accordo con tutte queste richieste, affermo che l’istituzione del Dalai Lama continuerà”, ha concluso. Un messaggio chiaro che arriva in un momento di sfide e opportunità per il buddhismo tibetano.
LA SCELTA DEL SUCCESSORE
Il processo di riconoscimento del futuro Dalai Lama è stato anche delineato. “La responsabilità di tale riconoscimento spetta esclusivamente ai membri del Gaden Phodrang Trust”, ha spiegato. Questo organo avrà il compito di consultare i capi delle tradizioni buddhiste tibetane e di seguire le procedure tradizionali di riconoscimento, garantendo così la continuità del lignaggio.
“Ribadisco che il Gaden Phodrang Trust ha la sola autorità di riconoscere la futura reincarnazione; nessun altro ha l’autorità di interferire in questa materia”, ha sottolineato, rassicurando i suoi seguaci rispetto alle modalità di successione.
“LA MIA VITA È STATA PROFICUA”
Riflettendo sulla sua vita, il Dalai Lama ha dichiarato: “Anche se ora ho 90 anni, sono fisicamente sano e in salute”. Con orgoglio ha menzionato il suo impegno per il benessere dei tibetani e per il Dharma, nonché le relazioni costruite con persone di tutto il mondo.
“Sento che la mia vita è stata di beneficio per le persone del mondo”, ha concluso, promettendo di dedicare il resto della sua vita al bene degli altri.
Questa dichiarazione del Dalai Lama non solo offre un senso di continuità per il buddhismo tibetano, ma rappresenta anche un esempio di leadership spirituale in un’epoca di cambiamenti e sfide globali.