
Riforma del Gioco Pubblico: Al via gli “Stati Generali del Gioco”
ROMA – Si è aperta a Roma la discussione fondamentale riguardante il futuro del gioco pubblico in Italia, con il convegno “Gli Stati Generali del Gioco”. Questo incontro ha rappresentato un’opportunità per mettere in luce l’importanza di una riforma che scaturisca direttamente dal confronto con i territori e le realtà locali, maggiormente colpite dalle conseguenze dell’azzardopatia.
L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Bruno Buozzi in collaborazione con l’intergruppo parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi legati al gioco d’azzardo, presieduto dal deputato Stefano Vaccari. Ad affrontare il tema, un panel variegato di esperti, inclusi psicologi, rappresentanti del settore e membri delle istituzioni locali. Il sottotitolo emblematico dell’incontro—“La riforma nasca dal confronto e rimetta al centro la tutela della persona”—sottolinea quanto sia cruciale il dialogo tra tutte le parti coinvolte.
“A febbraio avevamo lanciato al Governo la proposta di convocare gli Stati generali sul Gioco; siccome il Governo non ci ha risposto, abbiamo riconvocato noi”, ha dichiarato Vaccari, evidenziando la necessità di un’azione concertata per risolvere problematiche che affliggono il settore. Secondo il deputato, una riforma condivisa è essenziale per stabilizzare le normative e garantire un approccio più duraturo.
Tra i partecipanti spiccano nomi di rilievo come Antonio Giuliani, dirigente dell’Ufficio Gioco a distanza, e Paolo Jarre, psicoterapeuta, oltre al videomessaggio del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei. Ognuno ha portato la propria visione sulla questione, sottolineando la necessità di un approccio multidisciplinare.
Vaccari ha evidenziato che gli enti locali, come Anci e la Conferenza delle Regioni, sono attori chiave nel confronto, in quanto a stretto contatto con le problematiche derivanti dal gioco d’azzardo. “È fondamentale che i territori possano esprimere le loro opinioni, soprattutto dopo la soppressione dell’Osservatorio nazionale, che ha aggregato le attività di monitoraggio.”
Un Disegno di Riforma Necessario
A supporto di questa tesi, il presidente della Fondazione Bruno Buozzi, Giorgio Benvenuto, ha messo in evidenza la richiesta di un riordino del gioco pubblico, con nuove regolazioni chiaramente codificate per evitare la frammentazione delle norme attuali. “Quell’auspicio è rimasto tale, ma il convegno ha seminato idee e dato avvio a un importante dibattito,” ha affermato Benvenuto.
Il settore del gioco pubblico ha un valore economico significativo, con una raccolta che annualmente supera i 160 miliardi di euro. Nonostante ciò, le entrate erariali non superano i 10 miliardi, e vi è il rischio di un’ulteriore diminuzione se non verrà attuata una riforma valida. “È quindi urgente rivedere il sistema tributario e includere una regolamentazione più efficace del gioco telematico,” ha avvertito Benvenuto, sottolineando le ricadute occupazionali inferiori rispetto al gioco fisico.
Un Futuro Incerto
Il convegno ha messo in risalto non solo gli aspetti economici, ma anche l’importanza di affrontare il tema dell’azzardopatia in modo strutturato. “Finora, l’argomento è stato trattato in maniera insufficiente e le storie di disagio legate all’azzardopatia dimostrano l’urgenza di interventi significativi,” ha concluso Benvenuto.
Con l’attuale situazione normativa prorogata al 31 dicembre 2026, il percorso da seguire appare complesso ma necessario. La riforma del gioco pubblico non deve essere solo una questione di bilanci e tasse, ma una realizzazione di politiche pubbliche che mettano al centro la persona e la sua salute. Solo così si potrà costruire un futuro più sicuro e sostenibile per tutti.