Zelensky firma un accordo storico per droni con gli USA | Ma cosa significa realmente per la guerra in Ucraina?

Ucraina, Zelensky annuncia nuovi accordi sugli armamenti con aziende americane

ROMA – “La visita in Danimarca inizia con un passo importante per la nostra difesa. È stato raggiunto un accordo sulla cooperazione ucraino-americana nella produzione di droni, compresi i droni intercettori: una priorità assoluta”. Così ha dichiarato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, dalla città di Aarhus, dove ha partecipato all’apertura della presidenza danese dell’Unione Europea.

Durante la sua visita, Zelensky ha ufficializzato la firma di un accordo con l’azienda americana Swift Beat, il quale prevede la produzione di centinaia di migliaia di droni nel corso di quest’anno. Tra i modelli previsti figurano droni intercettori per distruggere droni e missili nemici, quadricotteri per la ricognizione e droni da attacco a lungo raggio. “Questi strumenti saranno cruciali per raggiungere i nostri obiettivi di difesa e proteggere la vita degli ucraini”, ha affermato Zelensky, sottolineando l’importanza di tali accordi per il futuro della sicurezza nazionale.

Equilibrio instabile nelle relazioni con Washington

La notizia degli accordi giunge in un contesto di incertezze riguardo l’assistenza militare da parte degli Stati Uniti. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha smentito le voci di un freno agli armamenti, affermando che “il nostro impegno non è cambiato”. Dall’altra parte, Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, ha commentato che sarebbe “disumano interrompere le forniture di armi”, sottolineando l’urgenza per l’Ucraina di continuare a ricevere supporto militare.

La situazione sul campo rimane critica, con attacchi continuati. Nella mattinata di oggi a Poltava, nell’Ucraina centrale, due persone hanno perso la vita e undici sono rimaste ferite a causa di bombardamenti su infrastrutture civili e un ufficio militare di reclutamento.

Tensioni sul fronte russo

Le armi fornite dall’Occidente, secondo il governo ucraino, non servono solo a una funzione difensiva, ma anche offensiva. Recenti rapporti indicano che l’Ucraina ha condotto attacchi mirati contro obiettivi all’interno della Russia. In un incidente a Kursk, un attacco ha portato alla morte del generale maggiore Mikhail Gudkov, vice comandante della Marina militare russa. Fonti sia ucraine che russe confermano che nel raid sono morte ventidue persone.

La decisione di intensificare la produzione di droni rappresenta un cambio di passo significativo nella strategia di difesa ucraina e mette in evidenza la continua necessità di armamenti per affrontare una minaccia che, nonostante l’aiuto occidentale, continua a crescere. L’equilibrio degli interessi e della sicurezza europea si rivela più precario che mai.