Del Monte in bancarotta dopo 139 anni | La fine di un’icona dell’agroalimentare?

Del Monte Foods in crisi: dopo 139 anni, l’azienda dichiara bancarotta

ROMA – L’uomo Del Monte ha detto stop. Dopo più di un secolo di successi, Del Monte Foods, storica azienda californiana, ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti, avviando la procedura di Chapter 11. Con una storia che risale al 1886, il marchio è diventato famoso per le sue conserve di frutta e verdura, proprio come gli indimenticabili spot televisivi degli anni Ottanta, dove un impeccabile “uomo Del Monte” approvava la frutta direttamente nei campi.

Nel corso degli anni, l’azienda ha accumulato un debito che oggi supera i 1,2 miliardi di dollari. La crisi, secondo quanto riportato dalla società, è stata aggravata dalla contrazione dei consumi alimentari negli Stati Uniti, un problema che si è fatto sentire in modo significativo negli ultimi anni.

Per far fronte a questa difficile situazione, Del Monte Foods ha già siglato un accordo con i propri creditori per una ristrutturazione del debito. Il piano prevede la possibile vendita di tutti o quasi tutti gli asset aziendali, mentre il gruppo, con sede a Walnut Creek, potrà continuare le sue operazioni grazie a un finanziamento ponte da 912,5 milioni di dollari. Questo supporto, garantito da alcuni dei principali creditori, è fondamentale per mantenere attive le operazioni durante la procedura di ristrutturazione.

La dichiarazione di bancarotta segna la fine di un’era per uno dei marchi più iconici dell’agroalimentare americano, simbolo di generazioni di frutta tropicale e verdura in scatola. La sua presenza sugli scaffali di supermercati in tutto il mondo ha da sempre rappresentato un punto di riferimento per i consumatori, ma l’evoluzione del mercato e i cambiamenti nei comportamenti d’acquisto hanno finalmente avuto il sopravvento.

La vicenda di Del Monte Foods è emblematicamente un riflesso delle sfide odierne che molte grandi aziende devono affrontare. Con un settore agroalimentare in costante cambiamento, è incerta la sorte futura di un brand che per decenni ha rappresentato qualità e freschezza nelle cucine americane e globali.