
Brutte notizie per gli utenti di SPID: l’identitĂ digitale verso un cambiamento radicale
ROMA – Il sistema di identitĂ digitale SPID, che ha semplificato l’accesso ai servizi pubblici e privati in Italia, sembra giungere a un punto di svolta. Secondo le recenti dichiarazioni del sottosegretario per l’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, il governo ha in programma di sostituire gradualmente SPID con la Carta d’IdentitĂ Elettronica (CIE). Questo passaggio si allinea con l’intento di creare un’unica identitĂ digitale statale, ritenuta piĂą sicura e conforme alla normativa europea.
Addio gratuito a SPID? Costi in arrivo.
A partire da luglio 2025, diversi provider di servizi di identità digitale, tra cui Aruba e InfoCert, hanno annunciato che SPID diventerà a pagamento. La motivazione risiede nel mancato arrivo dei 40 milioni di euro previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per coprire i costi operativi. Attualmente, circa il 70% degli utenti di SPID è registrato con PosteID, che continuerà a offrire il servizio senza costi aggiuntivi.
La CIE come alternativa sicura.
Butti ha ribadito che l’approccio del governo è orientato verso una identitĂ digitale unica e sicura, riducendo il rischio di frodi, come quelle associate ai “doppio SPID”. In questo contesto, la CIE, dotata del massimo livello di sicurezza previsto e conforme ai regolamenti eIDAS, è vista come la soluzione ideale. Secondo le parole di Butti, “in uno Stato serio l’identitĂ digitale deve essere unica e rilasciata dallo Stato”.
Un cambiamento che richiede tempo.
La transizione da SPID alla CIE non sarà immediata: ci vorranno da 2 a 3 anni per completare il passaggio. Durante questo periodo, il governo prevede anche l’implementazione di un wallet digitale pubblico e privato per gestire le credenziali digitali, sebbene i tempi esatti rimangano poco chiari. Inoltre, la scadenza delle convenzioni con i provider è fissata per ottobre, e un cambiamento politico nei prossimi anni potrebbe influenzare il percorso.
Cosa significa questo per gli utenti?
A partire da luglio, chi utilizza SPID tramite Aruba o InfoCert dovrĂ considerare un canone annuale per mantenere il servizio attivo. Gli utenti si troveranno quindi di fronte a una scelta: accettare i costi o passare gratuitamente a provider alternativi come PosteID, Sielte o Namirial. Inoltre, la CIE sarĂ giĂ disponibile senza costi tramite l’app CIE ID, rappresentando una soluzione immediata, ma con la possibilitĂ che SPID venga disattivato nel medio periodo.
In un contesto in cui la digitalizzazione sta ridefinendo le modalitĂ di interazione con la pubblica amministrazione, conclusioni sul futuro del sistema SPID e l’adozione della CIE dovranno essere monitorate attentamente. La transizione verso una identitĂ digitale gestita dallo Stato si profila come un percorso ricco di sfide tanto per il governo quanto per i cittadini.