
Vannacci attacca Carola Rackete: polemica per le foto e il body shaming
Roma – Roberto Vannacci continua a far parlare di sĂ©, scagliandosi nuovamente contro Carola Rackete, l’attivista tedesca che ha recentemente annunciato le sue dimissioni dal Parlamento europeo. L’europarlamentare leghista ha colto l’occasione per commentare la decisione dell’ex capitana della Sea Watch, aggiungendo un attacco personale riguardante il suo aspetto fisico.
“Carola Rackete si dimette dal Parlamento europeo. Non ci mancherai! Ora speriamo che anche Ilaria Salis e Mimmo Lucano seguano l’esempio,” ha scritto Vannacci sui social, accompagnando il suo post con alcune foto che ritraggono la parlamentare. Un gesto che ha sollevato polemiche e acceso un dibattito sul rispetto delle persone, in particolare in riferimento al body shaming.
La risposta del generale non si è fatta attendere. In un ripost sulle sue posizioni, Vannacci ha replicato alle critiche mosse dal Corriere della Sera, il quale lo ha accusato di aver eseguito un’azione di body shaming enfatizzando le gambe non depilate della Rackete. “Se una signora mette deliberatamente in pubblica evidenza un dĂ©colletĂ© prorompente vuol dire che ne va particolarmente fiera,” ha argomentato, continuando, “perchĂ© il ragionamento si dovrebbe invertire quando si parla di gambe pelose?”
Secondo Vannacci, quindi, si tratterebbe di una scelta consapevole da parte della signora Rackete e non di una situazione accidentale o sfortunata. “Dunque – ha aggiunto – sto rispettando la volontà della persona.” Questo scambio di battute ha dato vita a una discussione più ampia sul rispetto e sulle intenzioni comunicative dietro la rappresentazione femminile e le norme sociali riguardanti il corpo.
Infine, Vannacci ha concluso con una stoccata al Corriere della Sera: “Constato con piacere che anche questa testata giornalistica vuole partecipare a finanziare le mie prossime campagne elettorali.” Un’affermazione che evidenzia la sua convinzione che le critiche ricevute non facciano altro che alimentare il suo profilo pubblico, continuando a polarizzare il dibattito attorno a figure politiche tanto controverse quanto influenti.