Gran Bretagna e Francia si accordano per i migranti | È la soluzione che tutti temevano?

Gran Bretagna e Francia: un accordo innovativo per i richiedenti asilo

ROMA – “Uno entra, uno esce”. È con questa formula che i leader di Gran Bretagna e Francia, Keir Starmer ed Emmanuel Macron, hanno annunciato un nuovo accordo bilaterale che mira a gestire in modo efficace il fenomeno dell’immigrazione, in particolare i flussi di richiedenti asilo che attraversano la Manica. L’accordo prevede uno scambio alla pari: il Regno Unito accetterà alcuni migranti mentre ne ritornerà altri in Francia, in un rapporto uno a uno.

Questa intesa è stata rivelata durante la conferenza stampa che conclude la visita di Stato di tre giorni del presidente Macron nel Regno Unito. Il piano si propone di contrastare le pericolose traversate in piccole imbarcazioni, un tema sempre più urgente nel dibattito pubblico.

Rimangono ancora da definire alcuni dettagli dell’accordo, come la data di entrata in vigore, sebbene siano stati superati significativi ostacoli, inclusa l’opposizione di altri Paesi europei. Le autorità governative in entrambi i Paesi hanno descritto i recenti negoziati come “complessi” e “fluidi”, ma esprimono ottimismo sul fatto che si stia lavorando per raggiungere “progressi concreti”.

Secondo quanto rivelato dal quotidiano Le Monde, è previsto un progetto pilota in cui la Gran Bretagna rimpatrierà circa 2.600 richiedenti asilo all’anno, che corrisponde a circa il 6% del totale degli attraversamenti. Questo dato sottolinea l’intento del governo britannico di gestire il fenomeno delle migrazioni in modo più sostenibile e pianificato.

Inoltre, nel tentativo di affrontare le preoccupazioni francesi riguardo l’economia sommersa, il governo britannico ha proposto di fornire agli agenti della Border Force kit per test biometrici. Questa misura servirà a verificare la regolarità dei lavoratori nel Paese, creando un contesto di maggiore sicurezza e controllo.

Con questa nuova intesa, Gran Bretagna e Francia segnano un passo significativo verso una cooperazione più stretta in materia di immigrazione, con la speranza di creare un modello replicabile anche in altri contesti europei. La situazione in continua evoluzione genererà sicuramente discussioni animate nei prossimi mesi, mentre i dettagli dell’accordo vengono definiti e implementati.