Netanyahu offre un cessate il fuoco sconvolgente | Ma cosa succede se Hamas rifiuta?

Due mesi di cessate il fuoco in cambio di metà degli ostaggi: Netanyahu presenta le sue condizioni per la tregua a Gaza

ROMA – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fissato nuove e chiare condizioni per un possibile cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. In un comunicato rilasciato da Washington, Netanyahu ha dichiarato che “due mesi di cessate il fuoco” saranno proposti in cambio di metà degli ostaggi, sia vivi che morti. Queste affermazioni segnano un passo significativo nelle tensioni tra Israele e Hamas, e pongono interrogativi sul futuro delle trattative per una tregua duratura.

Secondo quanto riportato dal Times of Israel, il premier israeliano intende avviare negoziati per una tregua permanente, ma sottolinea che il successo di tali trattative dipenderà dall’accettazione di specifiche condizioni. Hamas dovrà deporre le armi, perdendo così il controllo politico e militare della regione, mentre le forze militari israeliane chiedono la completa “smilitarizzazione” di Gaza.

“Se questo potrà essere raggiunto attraverso i negoziati, sarà fantastico,” ha detto Netanyahu, evidenziando la preferenza per una soluzione diplomatica. Tuttavia, ha avvertito che “se ciò non avverrà, lo raggiungeremo in altri modi; usando la forza, la forza del nostro esercito eroico.” Queste dichiarazioni mostrano come Israele possa intensificare le operazioni militari se le condizioni stabilite non verranno rispettate.

Oltre alle richieste politiche, Netanyahu ha parlato anche del delicato tema del rilascio degli ostaggi, esprimendo la sua preferenza per un loro recupero simultaneo: “Preferirei riaverli tutti insieme in un colpo solo,” ha affermato. Tuttavia, la situazione è complicata, in quanto “abbiamo a che fare con una organizzazione terroristica crudele,” suggerendo che le negoziazioni potrebbero rivelarsi particolarmente difficili.

Le parole di Netanyahu gettano ulteriori ombre sulle già complesse dinamiche della regione, alimentando le preoccupazioni di una possibile escalation del conflitto. Mentre il mondo guarda con attenzione a come si svilupperanno i negoziati, il futuro della pace nella Striscia di Gaza rimane incerto.