
Francesca Albanese, Sanzionata dagli Stati Uniti: Accuse di Antisemitismo e Fomentazione del Terrorismo
ROMA – La relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, si trova al centro di un acceso dibattito internazionale. Mentre un eurodeputato socialdemocratico lanciava la sua candidatura per il Nobel per la Pace, dagli Stati Uniti è giunta la notizia di sanzioni imposte nei suoi confronti.
Le accuse arrivano direttamente dal segretario di Stato americano Marco Rubio, che ha descritto Albanese come una persona implicata in una “campagna di guerra politica ed economica” contro gli Stati Uniti e Israele. “Queste azioni non saranno più tollerate,” ha affermato Rubio, sottolineando che le sanzioni sono motivate da quelli che ha definito “tentativi illegittimi e vergognosi” di spingere la Corte Penale Internazionale a perseguire leader e funzionari americani e israeliani.
Le Motivi delle Sanzioni Statunitensi
Secondo il capo della diplomazia americana, Albanese avrebbe fomentato l’antisemitismo e sostenuto il terrorismo per tutta la durata della sua carriera. Uno degli episodi citati è la sua recente raccomandazione alla Corte Penale Internazionale per emettere mandati d’arresto nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Rubio ha aggiunto che “Israele e Stati Uniti non hanno aderito allo Statuto di Roma, e queste azioni rappresentano una grave violazione della loro sovranità”.
Candidatura al Nobel e Reazioni Italiane
Mentre le tensioni si intensificano, l’eurodeputato Matjaž Nemec ha proposto la candidatura di Albanese al Premio Nobel per la Pace. La giustificazione? Il suo lavoro che ha evidenziato gli “orrore subiti dal popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania” e il recente rapporto ‘Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio’, in cui critica la complicità delle aziende internazionali nelle violazioni dei diritti umani.
Le reazioni nel panorama politico italiano non si sono fatte attendere. Arturo Scotto, capogruppo del PD in Commissione Lavoro, ha espresso incredulità su X, chiedendo: “Incredibile che il Segretario di Stato Usa sanzioni una cittadina italiana per il suo lavoro all’Onu. Tajani intende tutelarla?” Anche Laura Boldrini (PD) ha definito le sanzioni “una vergogna,” evidenziando che “il suo lavoro è prezioso per chi ha a cuore il diritto internazionale e il futuro di israeliani e palestinesi.”
Le Accuse di Fondi da Hamas
Non sono mancati, infine, gli allettanti risvolti relativi a sospetti fondi. Nelle ultime settimane, il Dipartimento di Giustizia Usa ha chiesto alle Nazioni Unite di rimuovere Albanese, accusandola di aver ricevuto finanziamenti da organizzazioni legate ad Hamas per viaggi ufficiali, violando così il codice etico Onu. Questa accusa è stata sempre respinta dalla diretta interessata. Tuttavia, il governo statunitense sostiene che tali comportamenti abbiano “disonorato l’istituzione,” giustificando così le misure restrittive.
La situazione rimane incerta, con un clima di tensione sempre crescente e interrogativi sul futuro del lavoro di Albanese all’interno della comunità internazionale.