
Scandalo in Svezia: Il Ministro per l’Immigrazione si Confessa Scioccato per il Figlio Neonazista
ROMA – Il ministro svedese per l’immigrazione, Johan Forssell, ha rivelato di essere “scioccato e inorridito” dalla recente scoperta che suo figlio sedicenne è coinvolto in gruppi di estrema destra violenta. La notizia è emersa dopo un’informativa da parte del Sapo, il servizio di sicurezza svedese, e ha suscitato preoccupazioni sia a livello personale che politico.
La situazione è diventata di dominio pubblico grazie alla rivista antirazzista Expo, che ha riportato la notizia su un “parente stretto di un ministro svedese” attivo in ambienti neonazisti. Forssell, intervistato da TV4, ha espresso il suo stupore per non aver rilevato prima il comportamento del figlio, nonostante avesse accesso ai suoi contenuti sui social media, dove il ragazzo seguiva influencer e attivisti dell’estrema destra.
“Come padre, sei scioccato, sei inorridito.” Ha dichiarato Forssell, aggiungendo di avere un “quindicenne profondamente pentito” che ha deciso di interrompere tali attivitĂ . Il ministro ha enfatizzato che le conversazioni con il figlio continueranno nel tentativo di orientarlo su strade piĂą sane.
In un gesto di trasparenza, Forssell ha deciso di affrontare pubblicamente la questione per “proteggere un minore”, chiarendo che il suo intento non era quello di difendere la propria immagine politica. Ha anche lanciato un monito ai genitori riguardo alla vigilanza necessaria sui comportamenti dei propri figli sui social media: “Quanto sappiamo effettivamente di ciò che fanno i nostri figli e come possiamo proteggerli dall’essere trascinati in qualcosa che non vogliamo?”
Nonostante Forssell assicuri che il figlio non è sospettato di alcun reato, la notizia ha già scatenato polemiche politiche. I partiti di opposizione hanno chiesto un incontro al Riksdag per chiarimenti e per comprendere quanto il governo fosse a conoscenza della situazione. Intanto, il primo ministro Ulf Kristersson ha difeso il collega, lodandolo come un padre “responsabile” che ha agito nel momento in cui ha scoperto il comportamento inappropriato del figlio.
Tuttavia, non mancano le critiche. La sinistra accusa Forssell di doppi standard, sottolineando come in passato abbia adottato un tono duro riguardo alla responsabilità delle famiglie legate alla criminalità organizzata. “Adesso sembra usare un approccio diverso,” ha commentato Tony Haddou, portavoce della sinistra per le politiche migratorie.
Forssell, noto per aver proposto l’abbassamento dell’età della responsabilità penale da 15 a 14 anni, non sembra intenzionato a dimettersi: “Questo è un compito per me come padre,” ha affermato, confermando di voler rimanere in carica e “pienamente concentrato sull’attuazione delle politiche per le quali abbiamo ricevuto il sostegno del popolo svedese.”
Il caso di Forssell non è solo una questione familiare, ma un argomento che potrebbe alterare l’intero panorama politico svedese, sollevando interrogativi sulle responsabilitĂ individuali e collettive nella lotta contro l’estremismo.