
Tuffi Sconsiderati, La Lega Propone: “Chi Chiede Soccorso, Paga”
BOLOGNA – In un periodo caratterizzato da episodi di imprudenza nelle acque venete, il consigliere regionale Marco Dolfin, esponente della Lega, ha lanciato una proposta controversa: chi si mette deliberatamente in pericolo dovrebbe pagare per il soccorso. Questa iniziativa emerge dopo eventi recenti, come il salvataggio di sette giovani bloccati su un isolotto a causa di una piena del Piave e il salvataggio di 15 persone in mare a Sottomarina, tutte in condizioni di rischio.
“È Necessario Un Intervento Normativo Risolutivo”
Dolfin ha dichiarato che è giunto il momento di affrontare con serietà e determinazione i comportamenti sconsiderati che mettono a rischio sia le vite umane sia le risorse dei soccorritori. “Non possiamo più assistere in silenzio a tali imprudenze,” ha affermato, evidenziando la necessità di una campagna di sensibilizzazione e di un intervento legislativo. La responsabilità individuale è al centro delle sue argomentazioni: “Chi sbaglia deve pagare”, un principio già applicato in montagna.
Laguna, Litorale e Fiumi Non Sono Parchi Giochi
Secondo Dolfin, la laguna e i fiumi non devono essere considerati come luoghi ricreativi senza regole. “Coloro che ignorano la segnaletica e i divieti devono sapere che le loro azioni hanno conseguenze,” ha avvertito, aggiungendo che i servizi di emergenza pagano un prezzo alto per le imprudenze altrui. È imperativo, secondo il consigliere, creare un quadro normativo che tuteli sia i trasgressori che coloro che sono costretti a intervenire.
“Pericoli Reali e Tragici Incidenti”
Il governo del Veneto è allarmato dalla crescente indifferenza rispetto ai divieti di balneazione e ai rischi connessi al tuffarsi in luoghi pericolosi. “Vale davvero la pena rischiare la vita per un bagno nel fiume?” si è chiesto il presidente Luca Zaia, citando il triste bilancio di annegamenti nella zona. Nonostante diversi attacchi alle imprudenze in corso, episodi tragici continuano a verificarsi; un 16enne è morto tentando di salvare due bagnanti in un canale vietato.
Appelli alla Responsabilità
Di fronte a questa situazione, Zaia ha ripetutamente esortato la popolazione a “praticare buonsenso e rispetto,” ribadendo che nessuno è al di sopra delle regole, soprattutto quando si tratta di vita e morte. Il governo ha intensificato i controlli nelle zone critiche, come il Brenta, dove il rischio di incidenti è significativo.
In conclusione, la proposta della Lega di far pagare il soccorso a chi si comporta in modo imprudente si inserisce in un dibattito più ampio sulla responsabilità individuale e sulla sicurezza pubblica. Con l’estate in pieno svolgimento, il tema della sicurezza nelle acque venete continua a suscitare preoccupazione e dibattito.