
Caccia, l’appello delle ‘doppiette democratiche’ a Schlein: “Basta posizioni ideologiche”
ROMA – Il Partito Democratico si trova al centro di un acceso dibattito riguardante le posizioni ideologiche sulla caccia e la gestione faunistica. Oltre 200 dirigenti, iscritti e militanti del partito, noti come le ‘doppiette democratiche’, hanno deciso di farsi sentire con un’appassionata lettera indirizzata alla segretaria Elly Schlein.
“Ora basta,” affermano i firmatari. “Il Partito Democratico non può permettersi di scivolare in una rappresentazione semplificata e ostile della realtà”. Questa affermazione segna un punto di rottura con le attuali tendenze che, secondo loro, stanno allontanando il partito dalle comunità e dai territori, abbandonando ogni forma di equilibrio.
I firmatari sottolineano l’importanza del mondo venatorio, adducendo che “è composto in larga parte da persone che vivono nelle aree interne, che tengono in vita i territori”. Queste comunità non solo mantengono le relazioni sociali essenziali ma contribuiscono anche alla biodiversità e alla tutela del paesaggio. L’appello si concentra sulla necessità per il PD di riconnettersi con queste realtà per ricostruire consenso e credibilità.
Rammentano inoltre che il programma elettorale del 2022, approvato dal partito, riconosce “il ruolo primario della caccia nella gestione della fauna selvatica” e la necessità di migliorare le leggi esistenti piuttosto che abolirle. Questo è un invito chiaro a scegliere un dialogo costruttivo anziché posizioni che rischiano di allinearsi con la destra.
I firmatari delle ‘doppiette democratiche’ avvertono: “Non ci piace affatto la proposta di legge delle destre sulla caccia”, ma propongono di affrontare la questione con serietà, elaborando proposte concrete piuttosto che esprimendo ostilità verso un intero settore che comprende cittadini, agricoltori e volontari.
“Vogliamo un PD che ci rispetti e ci ascolti, senza forzature e senza censure,” è una dichiarazione chiara che riassume il desiderio di riavvicinamento tra il partito e le sue basi più tradizionali. L’appello si rifà anche a una storicità profonda del PD, un partito che ha le radici in una lunga tradizione venatoria, soprattutto in regioni come la Toscana e l’Umbria.
Concludendo, questo gruppo di membri del partito si prepara a lottare per far vincere il centrosinistra nelle prossime elezioni regionali, affermando la loro identità senza voler essere etichettati come parte di una “lobby delle armi”. La lettera rappresenta un significativo tentativo di riportare il dibattito interno su un terreno di confronto aperto e inclusivo.
L’appello delle ‘doppiette democratiche’ potrebbe dunque segnare un momento cruciale nella politica del Partito Democratico, spingendo per un dialogo che rispetti le diverse anime del partito e le realtà locali.