Sei bambini morti per un semplice bicchiere d’acqua | Cosa non ci dicono sulle vittime di Gaza?

Gaza: sei bambini uccisi in un bombardamento mentre aspettavano acqua

ROMA – Una tragedia si è consumata oggi nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza. Un bombardamento dell’esercito israeliano ha causato la morte di dieci persone, tra cui sei bambini, mentre attendevano di prendere acqua in un punto di distribuzione. A confermare l’accaduto è l’agenzia di stampa Wafa, citando fonti mediche che hanno inoltre riportato un bilancio di 27 palestinesi uccisi solo nella giornata di oggi a causa degli attacchi israeliani.

L’escalation di violenza, iniziata nell’ottobre 2023, ha avuto conseguenze devastanti per la popolazione palestinese. Finora, si stima che questo conflitto abbia provocato almeno 57.882 vittime e oltre 133.095 feriti. I bombardamenti si sono intensificati, alimentando una crisi umanitaria senza precedenti nella regione.

In un contesto di crescente indignazione, l’organizzazione Euro-Med Human Rights Monitor ha lanciato un appello alla comunità internazionale. Essa ha richiesto che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, venga sottoposto a un procedimento penale per complicità in genocidio, a causa del suo sostegno al meccanismo di distribuzione degli aiuti GHF a Gaza.

La denuncia dell’Euro-Med Monitor è chiara e diretta. In una loro dichiarazione, l’organizzazione ha esortato tutti gli stati a “avviare indagini penali immediate contro tutte le persone associate all’organizzazione o alle sue società di sicurezza private.” L’obiettivo è ritenere responsabili coloro che sono coinvolti nei crimini commessi contro i palestinesi, che includono uccisioni intenzionali e trattamenti inumani.

Parallelamente, l’organizzazione ha chiesto a livello globale di imporre sanzioni economiche, diplomatiche e militari a Israele, per le sue presunte violazioni del diritto internazionale. Queste sanzioni comprenderebbero un divieto di esportazione e importazione di armi e beni a duplice uso, e un arresto immediato di tutti i tipi di sostegno politico e militare al paese.

In un contesto già complesso e segnato da tensioni, la comunità internazionale si trova di fronte a una scelta dichiarata: agire per fermare il ciclo di violenza e le violazioni dei diritti umani, o rimanere in silenzio mentre la tragedia si svolge sotto i nostri occhi.