Un bimbo scomparso per 36 ore a Ventimiglia | La sorprendente verità dietro l’indifferenza dei testimoni!

La disperata ricerca di Allen: un’operazione di soccorso “non convenzionale”

GENOVA – Oltre 300 persone, tra volontari, vigili del fuoco e forze dell’ordine, hanno preso parte alle 36 ore di ricerche per ritrovare Allen Barnard Ganao, il bimbo di cinque anni scomparso a Ventimiglia. Una vera e propria mobilitazione, che ha impiegato non solo droni ed elicotteri, ma anche metodi innovativi e empatici. La storia di Allen è diventata un racconto di speranza, ma solleva anche interrogativi sulle responsabilità di chi lo ha visto da solo prima della scomparsa.

Le tecniche di ricerca

Nel corso delle operazioni, è stato fondamentale l’uso di microfoni montati sui mezzi di soccorso, che trasmettevano ininterrottamente le canzoncine preferite di Allen e la voce della madre, l’unica a cui il bambino rispondeva. Questo approccio è stato suggerito da Roberto Ravera, psicologo dell’Asl 1 di Imperia, che ha fornito indicazioni pratiche per affrontare la situazione di un bimbo con disturbo dello spettro autistico. Tra questi, evitare rumori forti e concentrare le ricerche in spazi piccoli dove Allen potrebbe aver trovato rifugio.

Il ruolo dei cani molecolari

In questo contesto, i Bloodhound Hilda e Gemma, addestrati da famiglie locali, hanno dimostrato un fiuto eccezionale, collaborando con le forze dell’ordine nella ricerca. Hilda, con quasi 9 anni di esperienza, e Gilda, di soli 2 anni, hanno svolto un ruolo cruciale, seguendo le tracce di Allen e centrando l’attenzione su aree strategiche.

Un interrogativo sulle responsabilità

Tuttavia, tra il lieto fine e le celebrazioni per il ritrovamento del bambino, rimane un interrogativo inquietante: perché due testimoni hanno lasciato un bambino così piccolo allontanarsi da solo? Il primo testimone ha aiutato Allen ad attraversare una strada, mentre il secondo lo ha avvistato vicino alla sua casa. Ciononostante, nessuno ha contattato le autorità per segnalare la situazione anomala.

Problemi per il secondo testimone

Il secondo testimone, Pierluigi Dellano, ora rischia un’accusa di abbandono di minore, in quanto sembrerebbe che, dopo averlo visto vagare da solo, lo abbia riaccompagnato lontano dalla sua abitazione. “Volevo portarlo dalla polizia,” ha dichiarato Dellano, ma la sua mancanza di intervento è ora sotto esame da parte delle autorità.

Conclusione positiva

Fortunatamente, le ricerche hanno avuto un esito positivo e Allen è stato ritrovato in buone condizioni emotive. “Mi fa piacere poter dire che sta bene,” ha affermato Ravera, rassicurando il pubblico sullo stato del piccolo. Nonostante i contorni drammatici della vicenda, la reazione della comunità e l’uso di metodi innovativi nella ricerca rappresentano uno spiraglio di luce in una storia altrimenti tragica.