Giuli in campo per la cultura | La “rivoluzione dolce” può cambiare tutto?

Mollicone difende il Ministro Giuli: “La sua è una vera e propria ‘rivoluzione dolce'”

ROMA – Il dibattito sulla riforma del settore culturale italiano si intensifica dopo le recenti dichiarazioni di Ernesto Galli della Loggia, un noto editorialista e intellettuale. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, ha difeso l’operato del Ministro Giuli, descrivendolo come una “rivoluzione dolce”.

Secondo Mollicone, l’azione del governo sta portando a cambiamenti significativi, grazie a piani come il Piano Olivetti e il Piano Mattei. “Questi progetti strutturano una nuova visione di politica culturale, rendendo la cultura un bene comune accessibile e integrato nella vita delle comunità”, ha dichiarato Mollicone, sottolineando anche l’importanza della rigenerazione delle periferie e della diplomazia culturale con i paesi africani.

Inoltre, Mollicone ha evidenziato i conseguimenti ottenuti dall’esecutivo, come l’abbassamento dell’Iva al 5% per il mercato dell’arte e significative riforme nel settore cinematografico e editoriale. “Abbiamo approvato riforme ampiamente innovatrici”, ha affermato, facendo riferimento ai progressi contro la pirateria digitale e alla creazione di leggi per la tutela del patrimonio culturale immateriale.

La riforma “Italia in Scena” è in arrivo in Aula e promette di rafforzare ulteriormente la gestione dei beni culturali in Italia, incoraggiando un partenariato pubblico-privato per il recupero del patrimonio nazionale. Mollicone ha anche risposto direttamente alle critiche di Galli della Loggia riguardo all’Enciclopedia italiana, sottolineando che la Commissione ha approvato un importante finanziamento di 5 milioni di euro l’anno per la Treccani, garantendo sicurezza al principale istituto culturale del paese.

“È paradossale che la sinistra accusi il governo di egemonia sulla cultura, mentre contemporaneamente rimprovera l’assenza di cambiamento”, ha osservato. Il messaggio di Mollicone è chiaro: “Stiamo affermando un riformismo conservatore”, volto a promuovere una visione culturale inclusiva e innovativa per l’Italia.

Con le prossime riforme, il governo si propone non solo di tutelare e valorizzare la cultura italiana, ma anche di integrarla attivamente nella vita quotidiana dei cittadini, dimostrando che un approccio riformista è non solo possibile, ma necessario.