
Monti: “Sconcertato dalla pavidità europea, Meloni ha sbagliato con Trump”
Roma – Mario Monti, senatore a vita ed ex presidente del Consiglio, non ha usato giri di parole per esprimere il suo disappunto nei confronti della politica europea e italiana nei confronti degli Stati Uniti. Ospite su Radio 24, ha affermato di essere “sconcertato dalla passività e dalla pavidità delle autorità sia europee sia italiane”.
Il leader politico ha criticato l’atteggiamento di sottomissione verso Washington, evidenziando come questo trend abbia contaminato non solo l’Italia ma anche l’intera Europa. Monti ha messo in dubbio la legittimità delle misure favorevoli agli Stati Uniti, adottate di recente dall’Unione Europea, definendole come “regali costosi” che non portano alcun vantaggio in cambio.
“In un contesto internazionale dove Donald Trump applica una politica che ricorda gli scontri tra ragazzini di periferia, il linguaggio con cui ci presentiamo conta”, ha affermato, sottolineando l’importanza di un cambio di approccio. Monti ha criticato, in particolare, la visita della premier Giorgia Meloni a Washington, definendola un errore. “È stato un errore da parte di Meloni andare in visita alla Casa Bianca e cominciare a mettere sul tavolo impegni. Oggi non so che senso abbiano quelli impegni”, ha dichiarato.
Monti ha delineato tre punti fondamentali per una nuova strategia europea. In primis, cambiare il linguaggio e l’atteggiamento al tavolo dei dazi, in secondo luogo, creare un’alleanza con altre democrazie liberali per mantenere aperti gli scambi internazionali e, infine, proporre in buona fede agli Stati Uniti delle regole comuni in materia di antitrust per i colossi digitali.
La critica di Monti si rivela quindi un appello a riflettere sulla direzione in cui sta andando la politica internazionale dell’Europa. “Dobbiamo trovare un equilibrio in cui non ci sentiamo costretti a ingraziarci Trump. È fondamentale che l’Europa sviluppi una politica estera più autonoma e assertiva”, ha concluso.
Queste dichiarazioni, in un periodo di crescente tensione geopolitica, pongono interrogativi su come le relazioni tra Europa e Stati Uniti possano evolversi e sull’influenza di tali dinamiche sulla politica interna delle nazioni europee.