
Tutela Online dei Minori: Menunni (Fdi) Sottolinea la Necessità di un Meccanismo di Verifica dell’Età
ROMA – “Internet non è nato a misura di preadolescente e di bambino: abbiamo bisogno di proteggere i minori da contenuti che possono essere espressi liberamente da chiunque e che possono risultare pericolosi.” Con queste parole, la senatrice Lavinia Mennuni (Fdi), membro della Commissione Bicamerale Infanzia, ha aperto la presentazione dello studio sull’age verification intitolato “Da grandi poteri, grandi responsabilità”, realizzato da FutureProofSociety in collaborazione con InnovUp e Italian Tech Alliance. L’evento si è svolto presso lo spazio Europa Experience – David Sassoli.
Mennuni ha messo in evidenza che da tempo si sta discutendo di un disegno di legge presentato il 13 maggio dello scorso anno. Questo progetto ha suscitato l’interesse di circa sessanta parlamentari di tutti i partiti politici, dimostrando una significativa attenzione da parte del Parlamento italiano. “L’iter della proposta al Senato è andato bene e abbiamo ricevuto una pre-notifica dalla Commissione Europea, che sta monitorando la situazione in relazione al Digital Service Act,” ha aggiunto.
Attualmente, la senatrice ha informato che si è in una fase di “stand still” e ci si attende un parere da parte della Commissione Europea entro agosto. “Fondamentalmente, il disegno mira a regolamentare l’accesso dei minori ai social media,” ha spiegato Mennuni. Si considera un limite d’età di 15 anni, basato sulle opinioni di neuroscienziati che sostengono che i ragazzi a questa età raggiungono una consapevolezza e una maturità adeguate. “Tuttavia, siamo aperti a discutere possibili modifiche, come abbassare il limite a 14 anni, se emergono evidenze in tal senso.”
La questione cruciale rimane l’efficacia della verifica dell’età. “Non possiamo limitarci a chiedere: ‘Hai più di 14-15 anni?’ o ‘Hai 18 anni per contenuti pornografici?’ Serve un meccanismo efficace per la verifica delle età,” ha rimarcato Mennuni, chiarendo che le diverse autorità competenti stanno già valutando soluzioni.
L’incontro ha messo in luce l’urgenza di un inquadramento giuridico adeguato che tuteli i minori nel vasto e complesso mondo online, dove i rischi aumentano quotidianamente.