Stragi quotidiane in cerca di cibo | Le scuse al Papa possono davvero cambiare le cose?

Stragi in Palestina: Mentre Israele si scusa con il Papa, si susseguono le vittime in cerca di cibo

ROMA – Dopo una telefonata di scuse al Papa per aver colpito “per errore” una chiesa cristiana, l’esercito israeliano ritorna a una routine drammaticamente abituale: le stragi quotidiane di palestinesi in cerca di alimenti. Oggi, come riportano diverse fonti di informazione, almeno 32 persone sono state uccise dai colpi sparati dai soldati israeliani mentre tentavano di accedere ai centri di distribuzione alimentare della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), organizzazione sostenuta da Israele e Stati Uniti.

L’episodio, confermato da testimoni oculari e diffuso dall’Associated Press, si è verificato vicino ai centri di Khan Younis e Rafah. “Volevamo solo un po’ di cibo”, ha raccontato Abdul Aziz Abed, un uomo di 37 anni, che, all’alba, si era recato con cinque familiari nella zona di Al-Tina. “Ogni giorno è così: proiettili e stanchezza. Nient’altro.” La sua testimonianza si unisce alle decine di racconti di palestinesi che, ormai da settimane, vivono questa realtĂ  straziante: aiuti umanitari in arrivo, ma sempre scortati da minacce.

La denuncia di Sergio Mattarella

Il contesto di violenze e ingiustizie ha attirato l’attenzione anche del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che ha sollevato un monito in occasione di una cerimonia a Rovereto. “In questo momento storico della vita internazionale, in cui in pieno contrasto con i desideri e le aspirazioni dell’umanità, emergono ombre che pensavamo non dovessero più avere spazio,” ha avvertito.

Mattarella ha denunciato la reintroduzione di guerre di annessione territoriale e un dominio del più forte sui più deboli. “Non si limita più al triste compito di colpire soldati contrapposti, ma si spara e si uccide su luoghi di preghiera e di distribuzione di cibo.” Queste parole, cariche di indignazione, risuonano come un accusa alla disumanizzazione che sta segnando i conflitti moderni.

Un futuro incerto

La drammatica situazione in Palestina continua a sollevare interrogativi sulle reali prospettive di pace e convivenza. Le stragi quotidiane e la necessità di cibo rappresentano non solo una crisi umanitaria, ma anche una crepa profonda nelle relazioni internazionali e nei valori fondanti della stessa umanità. “Queste azioni non fanno altro che generare risentimenti e odio, contribuendo a una spirale di violenze inarrestabili,” ha concluso Mattarella, invitando la comunità internazionale a riflettere e agire.

In un mondo che dovrebbe sforzarsi per la pace e il dialogo, eventi come questi espongono l’urgenza di riconsiderare le attuali politiche e di trovare soluzioni durature per il conflitto israelo-palestinese.