
L’esercito israeliano distrugge mille camion di aiuti umanitari per Gaza: la crisi alimentare si aggrava
ROMA – 26 luglio 2025 – Una notizia sconvolgente giunge da Gaza: circa mille camion carichi di aiuti alimentari sono stati distrutti dall’esercito israeliano, un’azione che solleva preoccupazioni crescenti per la crisi umanitaria nella regione. I veicoli, che avrebbero dovuto portare cibo ai palestinesi, contenevano merce scaduta e deteriorata a causa delle elevate temperature e della lunga attesa al valico di Kerem Shalom.
Secondo quanto riportato dall’emittente Kan News, le fonti militari hanno spiegato che parte del cibo è stata sepolta, mentre un’altra parte è stata bruciata. Le condizioni in cui il cibo si trovava sono inaccettabili, e i militari avvertono che, senza un intervento tempestivo, nuove forniture di aiuti potrebbero subire la medesima sorte.
Il comunicato evidenzia il malfunzionamento del sistema di distribuzione degli aiuti alimentari, che sta contribuendo a un’ulteriore aggravamento della situazione. “I camion sono bloccati, c’è un meccanismo che non funziona”, si legge nel report, che aggiunge che “siamo qui con il più grande spargimento di grano esistente”. La mancanza di coordinamento nella distribuzione dei soccorsi rappresenta una tragedia che colpisce direttamente la popolazione civile, già in difficoltà.
Il deterioramento del cibo e il suo smaltimento in queste modalità solleva interrogativi non solo sull’efficacia della gestione degli aiuti umanitari ma anche sulla responsabilità delle parti coinvolte. La situazione a Gaza continua a peggiorare giorno dopo giorno, con l’assenza di soluzioni concrete che possa alleviare le sofferenze delle persone.
Mentre cresce l’indignazione per questa distruzione di risorse vitali, resta da chiedersi come si possa affrontare una crisi che sembra sempre più fuori controllo. La comunità internazionale è chiamata a intervenire e a trovare soluzioni sostenibili per garantire l’accesso agli aiuti umanitari.
In un contesto così critico, è fondamentale mantenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo a Gaza, affinché la speranza di una vita dignitosa non venga sepolta insieme ai camion distrutti.